Poi che l’autunno con la prima
pioggia ci stupì d’attorno
e tornano gli adorni giocolieri
sui carri variopinti,
l’estrosa fatica che eleva
un tremolio d’autunno in preda
alle foglie rapisce una spera
di sere iridescenti
in una ghiaia tramortita
Ma la terra continua con lunga
Curva l’oscura litania
in umidi paesi pura
crolla una voce stanza a stanza
s’eleva un fantasma che non nuoce…
E’ così: i lumi girovaghi
In stracci cavalcano
gli assiti logori: che brivido
li corre!lunghe vene acquee
e il sole delle spalle le rasciuga;
avremo una mattina.
CAMILLO BETOCCHI
sabato 4 ottobre 2008
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