sabato 1 maggio 2010

Morirò senza sapere che vuol dire
esattamente vita, che parte di me stessa
cadde nella prima trappola
e se c’è ancora spazio nel pensiero
per un ultimo smarrimento.

ANA MARIA NAVALES, TR. ALESSANDRO GHIGNOLI

venerdì 30 aprile 2010

QUESITO

Non so se cresciuto
Sia l’ “io” o il tempo
Ma le domande antiche
Tornano a martellare il mio pensiero.

BIAGIA MARNITI

giovedì 29 aprile 2010

TU E IO

Tu e io
nell’uso quotidiano
come persone al servizio della parola
che per dimenticanza giungono
a un silenzio senza parole
come una mano che tentoni, malsicura,
rovescia una sedia al buio, un vaso, un posacenere.

Tu e io
come non fosse stupendo
come non fosse un’ora soltanto
che più di un’ora non durerà
come non fosse un miracolo festoso
che il tuo giorno sia stato anche il mio
e che poi tale totalmente resti.

NATAN ZACH, TR. ARIEL RATHAUS

mercoledì 28 aprile 2010

IN PROVINCIA 4 Campania

Come crocifissa giaceva questa rana
schiacciata sull’asfalto ardente
della provinciale. A bocca aperta,

arcuata verso il cielo, essiccata dal sole,
di lontano sembra una suola da scarpe
l’anfibio delle più antiche ere della terra
finito, menre saltava, sotto le ruote.

Non c’è risurrezione altro che in larve
Di mosche – già mature domani.

Per dove mai può fuoriuscire il sognp?

DURS GRUNBEIN, TR. ANNA MARIA CARPI

martedì 27 aprile 2010

Se mi vuoi bene, amami nei fatti, e non farmi del male
servendoti dell’amore per farmi soffrire.
Per tutti gli uomini, infatti, dico che è meglio
un’ostilità evidente che un’infida amicizia.
In mare, si dice, siano peggio per una barca
gli scogli sottacqua che le rocce emerse.

LUCILLIO, TR. FRANCO LOI

lunedì 26 aprile 2010

DUPLICITA'

Essa è il letto che non mi lascia sognare,
la prima colazione, impossibile a inghiottirsi.
È il bacio del risveglio che così caramente mi sfigura
E sfiora un morire che devo imparare.

Io sono il suo uomo che ha perso la solitudine
E, diventato solo nella sua duplice essenza,
si infatua di sé, ambivalente, insicuro.
Essa è la feria sanguinante che può guarire.

È la luce che mi priva della luce.
È la via, e mi sbarra il cammino.
È la casa che mi aliena la casa
e mi imprigiona all’indirizzo che le dico.

LEONARD NOLENS, TR. GIORGIO FAGGIN

domenica 25 aprile 2010

GIOVENTU'

Mormorate, o campi ondeggianti di grano!
Campagna sconfinata, esulta!
Nella vostra dorata vastità
ho aperto le mie giovani ali.

So che cadrò prima vittima
sulla mia terra natale,
ma dopo tanta rassegnazione, turbati,
fremeranno i lontani villaggi.

Una lunga fila verrà dietro me,
schiere interminabili e vabbaglianti:
moriranno per avere più sole
in una guerra di sangue.

Ora prorompe la mia gioventù,
allarga verso l’alto le ali.
Mormorate, o campi ondeggianti di grano!
Campagna sconfinata, esulta!

ATANAS IVAN MANČEV, TR. M. DEMICHELI E L. PAMPURI