Essa è il letto che non mi lascia sognare,
la prima colazione, impossibile a inghiottirsi.
È il bacio del risveglio che così caramente mi sfigura
E sfiora un morire che devo imparare.
Io sono il suo uomo che ha perso la solitudine
E, diventato solo nella sua duplice essenza,
si infatua di sé, ambivalente, insicuro.
Essa è la feria sanguinante che può guarire.
È la luce che mi priva della luce.
È la via, e mi sbarra il cammino.
È la casa che mi aliena la casa
e mi imprigiona all’indirizzo che le dico.
LEONARD NOLENS, TR. GIORGIO FAGGIN
lunedì 26 aprile 2010
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