sabato 8 gennaio 2011

ARATORE

Gioiosamente ora
Rivoltop il verde del campo,
E tingo di marrone il prato
Col mio aratro.

Sogno insieme al gabbiano d'argento
E ai riflessi rame del corvo.
Una cosa che è bella
Posso conoscerla-

La tranquillità cammina con me
E senza alcun affanno.
O, l'estasi quieta
Come una preghiera.

Scopro l'arter incantevole come una stella
In una zolla scura.
Gioia che è senza tempo! O, cuore
Che conosce Dio!

PATRICK KAVANAGH, TR. SAVERIO SIMONELLI

venerdì 7 gennaio 2011

DONAMI I TUOI OCCHI

Dona a me i tuoi occhi
per seppellirli nel mkio volto che invecchia,
per far sì ch'io mi possa vedere splendido.

Dona a me i tuoi occhi,
lo sguardo azzurro che sempre costruisce,
sempre perdona, sempre abbellisce.

Dona a me i tuoi occhi.
Se io ti amo, è me che amo
e sono schiavo dei tuoi occhi.

ENDRE ADY, TR. ROBERTO RUSPANTI

giovedì 6 gennaio 2011

IL PIOPPO

Di notte, in mare, guardo l'albero,
cipresso inargentato:
ha detto il poeta Nedim.

C'era un poeta di Riazan, Esenin,
innamorato delle sue betulle,
candide, malinconiche ragazze.

Da quando vivo lontano da casa
un pioèppo freme in me, e piange
di tristezza e canta.

Come tutti gli alberi del bosco
il pioppo se ne resta sempre in piedi,
sta lì e aspetta.

In una calda giornata di luglio
rimira fino a sera la strada
e le casette del villaggio di Bursa.

Ogni notte fino all'alba,
il pioppo mi aspetta,
urlando alla porta del carcere.

Ehilà, pioppo, amico mio!
Testimone fedele dei nostri giorni,
delle speranze e dei pidocchi,

della vergogna e dei sacrifici,
della nostra secolare sventura
e dei nostri lavori nei campi!

Che senso c'è, mia cara patria,
nel mio amore per i pioppi,
a che serve, dolce patria, la mia lode?

Bagnando la sabbia col mio sudore rovente
non ho potuto un solo pioppop coltivare
sulla mia terra natia.

NAZIM HIKMET, TR. JOYCE LUSSU

mercoledì 5 gennaio 2011

IL FUTURO IN LONTANANZA

Le ruote girano per cento anni
facendo rotolare il loro peso immortale
peso della pietra
e ci fanno sentire che il nostro corpo
è come di terra. Siamo riusciti ad ascoltare
il silenzio dei secoli
che ha raggiunto un fiume sotterraneo.
Siamo riusciti a vedere ma con difficoltà
il più piccolo neonato
che è la fine del presente.

Il futuro in lontananza
sembra minuzioso e immaturo. Ma è invisibile
nello specchio del sole
la primavera che cammina attraverso la sua ttela.
Anche il nostro viso divide
l'immagine rimasta impressa ogni giorno, in passato.
Abbiamo salutato ogni gesto
in mlodo che i ricordi crescanpo nel nostro corpo
in silenzio. Il silenzio non è più
un fiume che scorre in un'unica direzione.

DUO DUO, TR. YUAN HUAQING

martedì 4 gennaio 2011

Tanto amaro diluvio ove beveste, nuvole del cielo,
a inondare violente in fondo al buio
non di Libia ma d'Efeso infinite
le dimore, dovizie d'anni opulenti?
Dove allora volgevano gli occhi i salvifici Dèi?
Oh tra tutte nella Iionia città eccelsa!
Flutti parevano onde, le cose travolte a rotolare
nelle gonfie fiumane verso il mare.

DORIDE DI ELEA, TR. PASQUALE MAFFEO

lunedì 3 gennaio 2011

RAGIONI D'AMORE, 25

Oh, quanto ti lasci pensare!
Pensarti, io, non lo faccio da solo.
Pensarti è possederti,
come davanti ai baci il corpo nudo,
tutto per me, offrendoti.ù
Sento come ti dai alla mia memoria,
come ti arrendi ad un pensare ardente,
il tuo grande assentire da distanza.
E più che acconsentirti, più che offrirti,
mi aiuti, vieni fino a me, mi mostri
dei ricordi di scorcio, mi fai cenni
con le delizie, vive, del passato,
invitandomi.
Mi dici da laggiù
faremo quel che vuoi,
unirci, nel pensarti.
Ed eentriamo nel bacio che mi apri,
e ti pensioamo, tutti er due, io solo.

PEDRO SALINAS, TR. VALERIO NARDONI

domenica 2 gennaio 2011

CAPODANNO

Se le parole sapessero di neve
stasera, che canti -
e le stelle che non potrò mai dire...

Volti immoti s'intrecciano tra i rami
nel mio turchino nero:
osano ancora,
morti ai lumi di case lontane,
l'indistrutto sorriso dei miei anni.

Madonna di Campiglio, 31 dicembre 1937-1° gennaio 1938

ANTONIA POZZI