La tua voce lontana
al telefono così vicina –
e presto dalla vicinanza
la sentirò più lontana
perché dalla tua bocca alle mie orecchie
deve percorrere la lunga strada
che passa per i tuoi seni
oltre l’ombelico
e la piccola collina
e per tutto il tuo corpo
lungo il quale tu guardi
giù giù fino alla mia testa
che ha il viso
sepolto tra le tue cosce sollevate
nel vello
e nel tuo grembo
ERICH FRIED, TR. ANDREA CASALEGNO
sabato 12 giugno 2010
venerdì 11 giugno 2010
giovedì 10 giugno 2010
mercoledì 9 giugno 2010
ARS POETICA
Finisce il mondo e allora
bisogna scrivere versi.
Ogni giorno fortemente risoluto,
quasi tu lavorassi a un significativo
e solo a te comprensibile lavoro:
che tu edificassi palazzi o una nave
per la tua famiglia che scompare
o che tu restaurassi un tempio
d’una religione morta in altri tempi.
Bisogna scrivere versi
persino la domenica perché
è una festa e unh lavoro
che eguaglia il lavoro del sacerdote.
Ché giorno dopo giorno finisce il mondo,
finisce il mondo finanche di domenica.
Perciò bisogna scrivere versi,
giova edificare palazzi,
anche se non vi abiterà nessuno,
giova gettare le basi, pazienti,
giorno dopo giorno, poiché è la fine,
se Dio morirà prima della lingua
e la lingua prima del mondo.
AIDAS MARČENAS, TR. PIETRO U. DINI
bisogna scrivere versi.
Ogni giorno fortemente risoluto,
quasi tu lavorassi a un significativo
e solo a te comprensibile lavoro:
che tu edificassi palazzi o una nave
per la tua famiglia che scompare
o che tu restaurassi un tempio
d’una religione morta in altri tempi.
Bisogna scrivere versi
persino la domenica perché
è una festa e unh lavoro
che eguaglia il lavoro del sacerdote.
Ché giorno dopo giorno finisce il mondo,
finisce il mondo finanche di domenica.
Perciò bisogna scrivere versi,
giova edificare palazzi,
anche se non vi abiterà nessuno,
giova gettare le basi, pazienti,
giorno dopo giorno, poiché è la fine,
se Dio morirà prima della lingua
e la lingua prima del mondo.
AIDAS MARČENAS, TR. PIETRO U. DINI
martedì 8 giugno 2010
GLI DEI
Etere silenzioso, nel dolore
l'anima mi serbasti bella sempre;
ed ai tuoi raggi, Helios, il mio cuore
si elevò spesso a un nobile coraggio.
O buoni Dèi, chi non vi sa è un povero,
ed il suo cuore grezzo non riposa
dalla discordia; il mondo a lui è notte
e non gli cresce il canto né la gioia.
Solo la vostra eterna giovinezza
in chi vi ama nutre l sentimento
dell'infanzia, né mai lasciate il genio umano
il lutto dell'angoscia e dell'orrore.
FRIEDRICH HOLDERLIN, TR. ENZO MANDRUZZATO
l'anima mi serbasti bella sempre;
ed ai tuoi raggi, Helios, il mio cuore
si elevò spesso a un nobile coraggio.
O buoni Dèi, chi non vi sa è un povero,
ed il suo cuore grezzo non riposa
dalla discordia; il mondo a lui è notte
e non gli cresce il canto né la gioia.
Solo la vostra eterna giovinezza
in chi vi ama nutre l sentimento
dell'infanzia, né mai lasciate il genio umano
il lutto dell'angoscia e dell'orrore.
FRIEDRICH HOLDERLIN, TR. ENZO MANDRUZZATO
lunedì 7 giugno 2010
MELODIA PER UN SOGNO
Mi sono congedato
dalla piccola barca dei miei sogni
e tocco terra
sulla spiaggia imbevuta di luce mattutina.
Trattenendo un sorriso leggero
di amicizia
il mare sbruffa ai miei piedi
spruzzi di commiato.
GU CHENG, TR. STEFANIA STAFUTTI
dalla piccola barca dei miei sogni
e tocco terra
sulla spiaggia imbevuta di luce mattutina.
Trattenendo un sorriso leggero
di amicizia
il mare sbruffa ai miei piedi
spruzzi di commiato.
GU CHENG, TR. STEFANIA STAFUTTI
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