Nessuno, nell'ampia foresta vergine
del mondo innumero, finalmente
vede il Dio che conosce.
Solo quel che la brezza reca si ode nella brezza.
Quel che pensiamo, sia amore o dei,
passa, perché passiamo.
FERNANDO ANTONIO NOGEIRA PESSOA, TR. LIBERO CORSI
sabato 14 giugno 2008
Assurda così come sorge è pronta
la vita a morirti nella gola,
colarti fra le dita, giù per il muro.
A non finire mai è la paura.
La trovi in ogni birreria, al posto giusto,
ed è il vapore che si leva dal bianco,
l'odore dei polli squarciati, dalle cucine, o l'olio rancido,
i frutti di mare scotti, ridotti a rifiuti.
E' con orrore che vedi il granchio
con le chele legate, trote e anguille
sotto un viscido ventre di carpa.
Un gatto senz'aria, piange dal bagagliaio.
DURS GRUNBEIN, TR. ANNA MARIA CARPI
la vita a morirti nella gola,
colarti fra le dita, giù per il muro.
A non finire mai è la paura.
La trovi in ogni birreria, al posto giusto,
ed è il vapore che si leva dal bianco,
l'odore dei polli squarciati, dalle cucine, o l'olio rancido,
i frutti di mare scotti, ridotti a rifiuti.
E' con orrore che vedi il granchio
con le chele legate, trote e anguille
sotto un viscido ventre di carpa.
Un gatto senz'aria, piange dal bagagliaio.
DURS GRUNBEIN, TR. ANNA MARIA CARPI
Solenne transita sulla fertile terra
la bianca, inutile nube fuggitiva,
che a un nero istante dal mezzo dei campi esala
un soffio incrudito.
Tale alta nell’anima la lenta idea mi vola
e mi annera la mente, ma subito torno,
come a se stessa la stessa campagna, al giorno
dell’imperfetta vita.
FERNANDO PESSOA (RICARDO REIS), TR. LIBERO CORSI
la bianca, inutile nube fuggitiva,
che a un nero istante dal mezzo dei campi esala
un soffio incrudito.
Tale alta nell’anima la lenta idea mi vola
e mi annera la mente, ma subito torno,
come a se stessa la stessa campagna, al giorno
dell’imperfetta vita.
FERNANDO PESSOA (RICARDO REIS), TR. LIBERO CORSI
venerdì 13 giugno 2008
Questa è una pietra da cui ho tratto le scaglie,
fu un lungo lavoro nella notte, poco fuoco,
la ultimai, conclusi l’opera,
perché affissa a una freccia colpisse l’oggetto
la sua morte per la mia vita.
E io volevo solo che tutto splendesse,
che il cerchio della vita e della morte
chiudesse anche la mia vita nel ricordo.
L’ho fatto per te, per sopravvivere,
quando io non sarò più che un’ombra
e tu la sua luce repressa,
tu ed io chiusi nel cerchio del pianeta
che il tempo divide, e l’amore confonde.
ROBERTO MUSSAPI
fu un lungo lavoro nella notte, poco fuoco,
la ultimai, conclusi l’opera,
perché affissa a una freccia colpisse l’oggetto
la sua morte per la mia vita.
E io volevo solo che tutto splendesse,
che il cerchio della vita e della morte
chiudesse anche la mia vita nel ricordo.
L’ho fatto per te, per sopravvivere,
quando io non sarò più che un’ombra
e tu la sua luce repressa,
tu ed io chiusi nel cerchio del pianeta
che il tempo divide, e l’amore confonde.
ROBERTO MUSSAPI
giovedì 12 giugno 2008
mercoledì 11 giugno 2008
Quànt che la sèra slavine a lis fontanis
Il me paîs l’è di colôr smarît
Jo soi lontàn, ricuàrdi lìs sos ràmis,
la lùna, il trist tintinulâ deai gris.
Suna il Rosàri, pai prâs al si scunìs:
jo soi muàrt al ciànt de lis ciampànis.
Forèst, al mè dòls svualâ sor ‘il plan,
no ciapâ pòure: jo soi spirît d’amôr
c’a la so tière al torne di lontàn.
PIER PAOLO PASOLINI
Il me paîs l’è di colôr smarît
Jo soi lontàn, ricuàrdi lìs sos ràmis,
la lùna, il trist tintinulâ deai gris.
Suna il Rosàri, pai prâs al si scunìs:
jo soi muàrt al ciànt de lis ciampànis.
Forèst, al mè dòls svualâ sor ‘il plan,
no ciapâ pòure: jo soi spirît d’amôr
c’a la so tière al torne di lontàn.
PIER PAOLO PASOLINI
martedì 10 giugno 2008
Silente l’enigma si riflette. E fila
la sera nei giunchi quieti.
Qui c’è una trasparenza che nessuno osserva
nel tessuto dell’erba.
Silente la mandria mira con occhi verdi.
Discende verso le acque in serotina calma.
E il luogo porta a tutte le bocche
il suo gigantesco cucchiaio.
HARRY MARTINSON, TR. GIACOMO OREGLIO
la sera nei giunchi quieti.
Qui c’è una trasparenza che nessuno osserva
nel tessuto dell’erba.
Silente la mandria mira con occhi verdi.
Discende verso le acque in serotina calma.
E il luogo porta a tutte le bocche
il suo gigantesco cucchiaio.
HARRY MARTINSON, TR. GIACOMO OREGLIO
lunedì 9 giugno 2008
domenica 8 giugno 2008
O piccoli giardini addormentati
in un sonno di pace e di dolcezza,
o piccoli custodi rassegnati
di sussurri, di baci e di carezza;
o ritrovi di giochi immacolati,
di desideri puri e di tristezze
infinite, o giardini ove gli alati
cantori sanno di notturne ebbrezze,
o quanto v’amo!I sogni che rinserra
il mio core, fioriscono, o giardini,
lungo i viali ne le vostre aiuole.
Io v’amo, io v’amo, o fecondati al sole
di primavera in languidi mattini,
o giardini, sorrisi de la terra!
SERGIO CORRAZZINI
in un sonno di pace e di dolcezza,
o piccoli custodi rassegnati
di sussurri, di baci e di carezza;
o ritrovi di giochi immacolati,
di desideri puri e di tristezze
infinite, o giardini ove gli alati
cantori sanno di notturne ebbrezze,
o quanto v’amo!I sogni che rinserra
il mio core, fioriscono, o giardini,
lungo i viali ne le vostre aiuole.
Io v’amo, io v’amo, o fecondati al sole
di primavera in languidi mattini,
o giardini, sorrisi de la terra!
SERGIO CORRAZZINI
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