L’estate invecchia, madre dal sangue freddo.
Gli insetti sono pochi e scarsi
In queste dimore palustri c’è solo
da gracchiare e avvizzire.
Le mattine si dissipano in sonnolenza.
Il sole brilla tardivo
tra le canne senza midollo. Mancano le mosche.
La palude si ammala.
Il gelo lascia cadere perfino il ragno. E’ chiaro
che il gelo della pienezza
abita altrove. Il nostro popolo si assottiglia
pietosamente.
SYLVIA PLATH, TR. ANNA RAVANO
sabato 15 novembre 2008
venerdì 14 novembre 2008
giovedì 13 novembre 2008
mercoledì 12 novembre 2008
martedì 11 novembre 2008
poche foglie per volta il ciliegio
verserà sul prato e sul monte,
acquei recinti avrà la casa
e brividi e spogli mattini.
Poche dolci parvenze a me dintorno
nei risvegli puri d’autunno.
Guaito, certe le palpebre e i passi,
mi svilupperò dalla notte.
Musco e musco vorrà ritrovarmi,
moto splendido audace
m’aggirerà da lungi, oltre il tintinno
di vetri e venti ch’io lasciai fuor di casa.
Al di là dei pensieri distrutti
dall’instabile acerbo me stesso
conoscerò il rigoglio delle cose,
che s’irradiano nella mia mano:
dello scoiattolo gli stratagemmi
o l’arguto mento del bosco
o la nota rosa del cielo
nel cui riflesso bionda tu a me torni?
L’aria immagine tua pungerà il nudo cupore
e la lingua rimossa dall’essere muta
una melodia disperata dal sole.
ANDREA ZANZOTTO
verserà sul prato e sul monte,
acquei recinti avrà la casa
e brividi e spogli mattini.
Poche dolci parvenze a me dintorno
nei risvegli puri d’autunno.
Guaito, certe le palpebre e i passi,
mi svilupperò dalla notte.
Musco e musco vorrà ritrovarmi,
moto splendido audace
m’aggirerà da lungi, oltre il tintinno
di vetri e venti ch’io lasciai fuor di casa.
Al di là dei pensieri distrutti
dall’instabile acerbo me stesso
conoscerò il rigoglio delle cose,
che s’irradiano nella mia mano:
dello scoiattolo gli stratagemmi
o l’arguto mento del bosco
o la nota rosa del cielo
nel cui riflesso bionda tu a me torni?
L’aria immagine tua pungerà il nudo cupore
e la lingua rimossa dall’essere muta
una melodia disperata dal sole.
ANDREA ZANZOTTO
lunedì 10 novembre 2008
domenica 9 novembre 2008
guarda l’albero grigio. Il cielo dalle sue fibre
fluito è giù nella terra −
resta soltanto cielo raggrinzito
quando la terra ha bevuto. Spazio rapito
di pendici, si volge
il verde. I brevi istanti di libertà
salgono dentro di noi, turbinano
nel sangue delle Parche e oltre.
TOMAS TRANSTRÖMER, MARIA CRISTINA LOMBARDI
fluito è giù nella terra −
resta soltanto cielo raggrinzito
quando la terra ha bevuto. Spazio rapito
di pendici, si volge
il verde. I brevi istanti di libertà
salgono dentro di noi, turbinano
nel sangue delle Parche e oltre.
TOMAS TRANSTRÖMER, MARIA CRISTINA LOMBARDI
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