sabato 3 gennaio 2009

VITA

Oceano profondo
che si scaglia di continuo
a provare le nostre difese

si scaglia di continuo
fino a ridurre in rovine
la Felicità Sacrale
piccolo mucchio
invano protetto, invano coltivato.
CHAIRIL ANWAR, TR. GIULIO SORAVIA

venerdì 2 gennaio 2009

Questo ponente è un luogo di nostalgia:
ricordi evanescenti
ripresi con insistenza,
lucidità effimera e spossata,
e compressione di tempo e luce

Questo ponente è mar che dorme,
fuga acquietata,
la bianca pioggia,
ripostiglio d’ombre.

Questo ponente è tessuto di pianto asciutto,
di tenero guardare,
d’immagini e parole che veneri.

Questo ponente è fragile,
timoroso,
dato a tutto e gioia senza diffidenza,
il vivere intuito dietro gli occhi.

E’ un ponente che ti rapirà il nome.

Questo ponente di rame,
acido e brillante,
una vela di fuoco sopra l’aria,
una pelle di metallo squarciata
che naviga col vento
e dal vento s’allontana
occultandosi all’ombra.

Questo ponente sa di solitudine,
d’un corpo indebolito,
di snervati sensi,
di mente che riduce il ritmo.

Rinchiudi gli occhi,
respira il silenzio
ed il colore del ponente

Apri le labbra
al batter dell’onda.

Le dita recano
Il fresco di rugiada.
CARLES DUARTE, TR. GIUSEPPE E. SANSONE

giovedì 1 gennaio 2009

[vittime innumerabili]
USCII PER NUOVE ferite
Che galleggiano su quelle vecchie come ninfee

(In quell’antico mare che conobbi

Ora sarà sprofondato il mondo
come due alberi obliqui fuori dall’acqua

Ed io, come fossi reale, scrivo ancora).
ODISSEAS ELITIS

mercoledì 31 dicembre 2008

Senza che io l’attenda
ora arriva un altro anno;
ma, come d’inverno la neve si raggela,
nemmeno una lettera mi manda −
la persona che mi ha abbandonato.
ŌSHIKŌSHI NO MITSUNE, TR. IKUKO SAGIYAMA
Senza che io l’attenda
ora arriva un altro anno;
ma, come d’inverno la neve si raggela,
nemmeno una lettera mi manda −
la persona che mi ha abbandonato.
ŌSHIKŌSHI NO MITSUNE

martedì 30 dicembre 2008

Quali spazi e silenzi,
quale luna e guaito,
quali fauci, dal lungo
alitare:verde spento,

cuore spento, spento
silenzio, e solo
un brillare di verità,
alte stelle, mentre

bisbigliano gli uccelli.
CARLO BETOCCHI

lunedì 29 dicembre 2008

i rami tristi che incidono il sereno
lanciano sui terreni vaghi
la propria ombra
sino a svanire sulla sponda
dell’acqua muta del canale.
Fuori dall’eterno regno
come le statue in fuga
sul muro della chiesa.
ENRICO TESTA

domenica 28 dicembre 2008

La carne del salice il fuoco primigenio della gioventù
La loquela intensa del profumo della terra
La radice la favilla il fulmine la nube

Scavo infinito con sudore e gioia
Nelle viscere insanguinate del dolore
Tu passa attraverso gli stretti del ricordo
Più lontano sempre più lontano più in là
Là dove il deserto cancella la sua forma
ODISSEAS ELITIS