Oceano profondo
che si scaglia di continuo
a provare le nostre difese
si scaglia di continuo
fino a ridurre in rovine
la Felicità Sacrale
piccolo mucchio
invano protetto, invano coltivato.
CHAIRIL ANWAR, TR. GIULIO SORAVIA
sabato 3 gennaio 2009
venerdì 2 gennaio 2009
Questo ponente è un luogo di nostalgia:
ricordi evanescenti
ripresi con insistenza,
lucidità effimera e spossata,
e compressione di tempo e luce
Questo ponente è mar che dorme,
fuga acquietata,
la bianca pioggia,
ripostiglio d’ombre.
Questo ponente è tessuto di pianto asciutto,
di tenero guardare,
d’immagini e parole che veneri.
Questo ponente è fragile,
timoroso,
dato a tutto e gioia senza diffidenza,
il vivere intuito dietro gli occhi.
E’ un ponente che ti rapirà il nome.
Questo ponente di rame,
acido e brillante,
una vela di fuoco sopra l’aria,
una pelle di metallo squarciata
che naviga col vento
e dal vento s’allontana
occultandosi all’ombra.
Questo ponente sa di solitudine,
d’un corpo indebolito,
di snervati sensi,
di mente che riduce il ritmo.
Rinchiudi gli occhi,
respira il silenzio
ed il colore del ponente
Apri le labbra
al batter dell’onda.
Le dita recano
Il fresco di rugiada.
CARLES DUARTE, TR. GIUSEPPE E. SANSONE
ricordi evanescenti
ripresi con insistenza,
lucidità effimera e spossata,
e compressione di tempo e luce
Questo ponente è mar che dorme,
fuga acquietata,
la bianca pioggia,
ripostiglio d’ombre.
Questo ponente è tessuto di pianto asciutto,
di tenero guardare,
d’immagini e parole che veneri.
Questo ponente è fragile,
timoroso,
dato a tutto e gioia senza diffidenza,
il vivere intuito dietro gli occhi.
E’ un ponente che ti rapirà il nome.
Questo ponente di rame,
acido e brillante,
una vela di fuoco sopra l’aria,
una pelle di metallo squarciata
che naviga col vento
e dal vento s’allontana
occultandosi all’ombra.
Questo ponente sa di solitudine,
d’un corpo indebolito,
di snervati sensi,
di mente che riduce il ritmo.
Rinchiudi gli occhi,
respira il silenzio
ed il colore del ponente
Apri le labbra
al batter dell’onda.
Le dita recano
Il fresco di rugiada.
CARLES DUARTE, TR. GIUSEPPE E. SANSONE
giovedì 1 gennaio 2009
mercoledì 31 dicembre 2008
martedì 30 dicembre 2008
lunedì 29 dicembre 2008
domenica 28 dicembre 2008
La carne del salice il fuoco primigenio della gioventù
La loquela intensa del profumo della terra
La radice la favilla il fulmine la nube
Scavo infinito con sudore e gioia
Nelle viscere insanguinate del dolore
Tu passa attraverso gli stretti del ricordo
Più lontano sempre più lontano più in là
Là dove il deserto cancella la sua forma
ODISSEAS ELITIS
La loquela intensa del profumo della terra
La radice la favilla il fulmine la nube
Scavo infinito con sudore e gioia
Nelle viscere insanguinate del dolore
Tu passa attraverso gli stretti del ricordo
Più lontano sempre più lontano più in là
Là dove il deserto cancella la sua forma
ODISSEAS ELITIS
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