La notte del mondo è ossessionata di pietre scure.Palpitante
e lucente sta sospeso il cuore bianco nell’intimo del mondo.
Il cure bianco stilla sangue.
Riposa in una notturna aureola di sangue: si contrae e
trema nella sua membrana bianca.
Il suo sangue stilla come una rugiada notturna sopra il
sonno del mondo.
BIRGITTA TROTZIG, TR. DANIELA MARCHESCHI
sabato 7 febbraio 2009
venerdì 6 febbraio 2009
Tra la felicità d’adesso e l’abisso
c’è la mia ragazza che lecca con gusto il suo gelato.
Per questa sera sei il mio amore, adorno di dolci e
[coccola,
moglie in prova: abbiamo spento gli orologi.
Sei brava davvero a baciarmi, resta come un graffio
- mentre ti riporto a casa in bici -
e avevi il sangue caldo, divenuta donna presto
coi sogni di un vecchi indurito rivolti al cielo.
Ce n’era uno nuovo ogni giorno a invitarti,
[cambiavi ogni volta
ci troveremo faccia a faccia domani in strada senza
[riconoscerci.
Anch’io come te, tutto trascorso
- io, Tuti, Greet, Amoi…dissolte.
È questo il pericolo…tutto passa.
CHAIRIL ANWAR, TR. GIULIO SORAVIA.
c’è la mia ragazza che lecca con gusto il suo gelato.
Per questa sera sei il mio amore, adorno di dolci e
[coccola,
moglie in prova: abbiamo spento gli orologi.
Sei brava davvero a baciarmi, resta come un graffio
- mentre ti riporto a casa in bici -
e avevi il sangue caldo, divenuta donna presto
coi sogni di un vecchi indurito rivolti al cielo.
Ce n’era uno nuovo ogni giorno a invitarti,
[cambiavi ogni volta
ci troveremo faccia a faccia domani in strada senza
[riconoscerci.
Anch’io come te, tutto trascorso
- io, Tuti, Greet, Amoi…dissolte.
È questo il pericolo…tutto passa.
CHAIRIL ANWAR, TR. GIULIO SORAVIA.
giovedì 5 febbraio 2009
VENERDI'
Il primo filo è stato cucito nel telaio
dove la giovane sofferente indica
in silenzio su un mezzo sole con la sua chitarra di stoffa
Una cartolina bagnata stava nella cassetta coperta di neve
La primavera giunse alle mie ginocchia: due gemelli dimenticati
sotto le mie cosce, senza sesso, bocca o occhi
Oggi là fuori vedo le forbici in pena luce
Le forbici tagliano il secondo filo
Il terzo filo penzola da un filo sottile
GEORG JOHANNESEN, TR. ALESSANDRO FAMBRINI
dove la giovane sofferente indica
in silenzio su un mezzo sole con la sua chitarra di stoffa
Una cartolina bagnata stava nella cassetta coperta di neve
La primavera giunse alle mie ginocchia: due gemelli dimenticati
sotto le mie cosce, senza sesso, bocca o occhi
Oggi là fuori vedo le forbici in pena luce
Le forbici tagliano il secondo filo
Il terzo filo penzola da un filo sottile
GEORG JOHANNESEN, TR. ALESSANDRO FAMBRINI
mercoledì 4 febbraio 2009
martedì 3 febbraio 2009
L'OISEAU CRUEL
L’oiseau cruel toute la nuit me tint
Au point aigu du délice d’eintendre
Sa voix qu’adresse un fureur si tendre
Au ciel brûlant d’astres jusqu’au matin.
Tu perces l’âme et fixes le destin
De tel regard qui ne peut se reprendre ;
Tout ce qui fut tu le changes en cendre,
Ô voix trop haute,extase de l’instinct…
L’aube dans l’ombre bauche le visage
D’un jour très beau qui déjà n’est me rien:
Un jour de plus n’est qu’un vain paysage,
Qu’est-ce qu’un jour sans le visage tien?
Non !... Vers la nuit mon âme retournée
Refuse l’aube er la jeune journée.
PAUL VALÉRY
Au point aigu du délice d’eintendre
Sa voix qu’adresse un fureur si tendre
Au ciel brûlant d’astres jusqu’au matin.
Tu perces l’âme et fixes le destin
De tel regard qui ne peut se reprendre ;
Tout ce qui fut tu le changes en cendre,
Ô voix trop haute,extase de l’instinct…
L’aube dans l’ombre bauche le visage
D’un jour très beau qui déjà n’est me rien:
Un jour de plus n’est qu’un vain paysage,
Qu’est-ce qu’un jour sans le visage tien?
Non !... Vers la nuit mon âme retournée
Refuse l’aube er la jeune journée.
PAUL VALÉRY
lunedì 2 febbraio 2009
Quale felicità, che paradiso
Giacere, coprirsi,
Con te accanto addormentarsi,
Con te svegliarsi!
E mentre dormivamo, io e te,
In giardino le fronde stormivano
E oscuri lembi di quando in quando
Dall’alto del cielo brillavano.
E mentre dormivamo, lottava
Il balordo col sonno al tavolino.
Ma io dormivo, e tu pure dormivi
E il sonno qualsiasi giambo valeva.
Noi dormivamo, dormivamo…
Come l’amore e l’immortalità,
Nel sonno ricevemmo in dono
Quello che in veglia è costante zelo.
Noi dormivamo, dormivamo, nonostant
E comunque, noi entravamo
Nei rabeschi del sonno, le volute,
Nei dettagli - semplicemente dormivamo.
Tutta la notte. Guancia a guancia distesa.
Noi, come uccelli sprovveduti.
E nell’assoluta mancanza di difesa
Sopra di noi discese la grandezza.
Tutta la notte un tuono squarciò il sonno.
Tutta la notte attese una risposta:
Quale felicità è un comune sonno?
Chi ci ha permesso questo?
ALEKSANDR KUŠNER, TR. VALERIA VAJANA.
Giacere, coprirsi,
Con te accanto addormentarsi,
Con te svegliarsi!
E mentre dormivamo, io e te,
In giardino le fronde stormivano
E oscuri lembi di quando in quando
Dall’alto del cielo brillavano.
E mentre dormivamo, lottava
Il balordo col sonno al tavolino.
Ma io dormivo, e tu pure dormivi
E il sonno qualsiasi giambo valeva.
Noi dormivamo, dormivamo…
Come l’amore e l’immortalità,
Nel sonno ricevemmo in dono
Quello che in veglia è costante zelo.
Noi dormivamo, dormivamo, nonostant
E comunque, noi entravamo
Nei rabeschi del sonno, le volute,
Nei dettagli - semplicemente dormivamo.
Tutta la notte. Guancia a guancia distesa.
Noi, come uccelli sprovveduti.
E nell’assoluta mancanza di difesa
Sopra di noi discese la grandezza.
Tutta la notte un tuono squarciò il sonno.
Tutta la notte attese una risposta:
Quale felicità è un comune sonno?
Chi ci ha permesso questo?
ALEKSANDR KUŠNER, TR. VALERIA VAJANA.
domenica 1 febbraio 2009
GLI ALBERI DEI POETI
Amici leali,
compagni di strada, quando nessuno
più viene con noi; sono caduti:
il pioppo di Rilke, le querce di Hölderlin,
i noci del giovane Werther,
i salici di Joseph Roth nella palude.
Ma gli alberi di fumo di Celan,
non potranno cadere.
Si levano per ogni dove.
Sono cresciuti nel cielo,
crescono-
Lui li ha visti, perché noi li vediamo.
ERIKA BURKART, TR. ANNAROSA ZWEIFEL AZZONE
compagni di strada, quando nessuno
più viene con noi; sono caduti:
il pioppo di Rilke, le querce di Hölderlin,
i noci del giovane Werther,
i salici di Joseph Roth nella palude.
Ma gli alberi di fumo di Celan,
non potranno cadere.
Si levano per ogni dove.
Sono cresciuti nel cielo,
crescono-
Lui li ha visti, perché noi li vediamo.
ERIKA BURKART, TR. ANNAROSA ZWEIFEL AZZONE
SOTTO LE STELLE
Qui io voglio rimanere
muto.
Qui io voglio deporre la mia fronte.
Sacro luogo.
Nessuna parola umana è verità.
PÄR LAGERKVIST, TR. GIORGIO OREGLIA
muto.
Qui io voglio deporre la mia fronte.
Sacro luogo.
Nessuna parola umana è verità.
PÄR LAGERKVIST, TR. GIORGIO OREGLIA
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