Quale felicità, che paradiso
Giacere, coprirsi,
Con te accanto addormentarsi,
Con te svegliarsi!
E mentre dormivamo, io e te,
In giardino le fronde stormivano
E oscuri lembi di quando in quando
Dall’alto del cielo brillavano.
E mentre dormivamo, lottava
Il balordo col sonno al tavolino.
Ma io dormivo, e tu pure dormivi
E il sonno qualsiasi giambo valeva.
Noi dormivamo, dormivamo…
Come l’amore e l’immortalità,
Nel sonno ricevemmo in dono
Quello che in veglia è costante zelo.
Noi dormivamo, dormivamo, nonostant
E comunque, noi entravamo
Nei rabeschi del sonno, le volute,
Nei dettagli - semplicemente dormivamo.
Tutta la notte. Guancia a guancia distesa.
Noi, come uccelli sprovveduti.
E nell’assoluta mancanza di difesa
Sopra di noi discese la grandezza.
Tutta la notte un tuono squarciò il sonno.
Tutta la notte attese una risposta:
Quale felicità è un comune sonno?
Chi ci ha permesso questo?
ALEKSANDR KUŠNER, TR. VALERIA VAJANA.
lunedì 2 febbraio 2009
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