La terra, il tempo, il pauroso marciume
che mi accompagnano dal giorno in cui nacqui
(perché son figlio di una patria triste
e bella come un sogno a pietra e sole; d’un tempo
amaro come la posa
della storia);
la terra, il tempo che mi si aggrappano ai piedi
fino a strapparmi l’ultima speranza,
non potranno, non non potranno mai vincermi,
perché la mano mi si stacca e si afferra
a un’altra mano d’uomo e a un’altra ancora
che m’incatenano, o gran madre, a te!
BLAS DE OTERO, TR. ELENA CLEMENTELLI
giovedì 15 aprile 2010
martedì 13 aprile 2010
Ogni giorno è l’ultimo
nello stupore dell’afa mattutina,
delle fresche voci: e a cosa importa
essere chiari, dentro, per soffrirla
nella intera estensione del suo tempo
se l’ora della vita è sempre l’ultima?
L’averla troppo sofferta, e quindi
Consumata : ecco perché vivo nel miracolo
Di vederla acora intatta. Nessuno
sa più di me goderla con tanto infantile
e femminile abbandono, ma nessuno
sente più di me quella vergine gioia
come un sacrilegio.
PIER PAOLO PASOLINI
nello stupore dell’afa mattutina,
delle fresche voci: e a cosa importa
essere chiari, dentro, per soffrirla
nella intera estensione del suo tempo
se l’ora della vita è sempre l’ultima?
L’averla troppo sofferta, e quindi
Consumata : ecco perché vivo nel miracolo
Di vederla acora intatta. Nessuno
sa più di me goderla con tanto infantile
e femminile abbandono, ma nessuno
sente più di me quella vergine gioia
come un sacrilegio.
PIER PAOLO PASOLINI
lunedì 12 aprile 2010
SOMMESSA SUMMA POETICA
Troppo somiglia a volte a cinciallegre
che lasciano al mattino nella neve
le confidenze di una lunga notte
alla pozza nera neve pura e fredda
oltre la nebbia altra nebbia arancione
la foresta è diventata cieca
su tutta una membrana di tacere
Ma timido sotto la volta del guscio
Pigola
Avvolto nel sudario.
JAN SKARCEL, TR. MASSIMO RIZZANTE
che lasciano al mattino nella neve
le confidenze di una lunga notte
alla pozza nera neve pura e fredda
oltre la nebbia altra nebbia arancione
la foresta è diventata cieca
su tutta una membrana di tacere
Ma timido sotto la volta del guscio
Pigola
Avvolto nel sudario.
JAN SKARCEL, TR. MASSIMO RIZZANTE
BOCCHE
Azzurro avorio il tuo corpo
Amore a due mani
Dormi?
Amica mia diletta
Ogni sera sul petto
Del nostro amore.
FRANCIS PICABIA, TR. DIANA GRANGE FIORI
Amore a due mani
Dormi?
Amica mia diletta
Ogni sera sul petto
Del nostro amore.
FRANCIS PICABIA, TR. DIANA GRANGE FIORI
CAROSELLO D'AMORE
Avanziamo nella luce, verso chi, verso cosa
non lo sappiamo. Ovunque c’inonda
la quiete dei giardini maturi dell’estate.
Ieri sera dicevi “sarebbe bello morire”
e come ce ne andiamo attraverso i campi in fiore
ti fai fiore anche tu, calice in boccio.
Ora vivi in me ed io in te
e quando la notte spande i suoi fiotti plumbei
dimentichi di tutto noi c’involiamo senz’ali
e senza vele nello spazio verso la stessa stella.
LAJOS KASSAK, TR. ROBERTO RUSPANTI
non lo sappiamo. Ovunque c’inonda
la quiete dei giardini maturi dell’estate.
Ieri sera dicevi “sarebbe bello morire”
e come ce ne andiamo attraverso i campi in fiore
ti fai fiore anche tu, calice in boccio.
Ora vivi in me ed io in te
e quando la notte spande i suoi fiotti plumbei
dimentichi di tutto noi c’involiamo senz’ali
e senza vele nello spazio verso la stessa stella.
LAJOS KASSAK, TR. ROBERTO RUSPANTI
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