Fai la terra una madre da sempre un nulla che dà
il suo frutto.
E’ grembo, è fiore
universo che geme le nascite
le fuoriuscite dal labirinto:
la madre porta
attraverso contrade
le lacrime nel palmo della mano.
LEONARDO MANCINO
sabato 18 ottobre 2008
venerdì 17 ottobre 2008
giovedì 16 ottobre 2008
mercoledì 15 ottobre 2008
lungi dal proprio ramo,
povera foglia frale,
ove vai tu? Dal faggio,
là ov’io nacqui mi di divise il vento.
Esso, tornando a volo,
dal bosco alla campagna,
dalla valle mi porta alla montagna.
Seco perpetuamente
vo pellegrina e tutto l’altro ignoro.
Vo dove ogni altra cosa,
dove naturalmente
va la foglia di rosa,
e la foglia d’alloro.
GIACOMO LEOPARDI
povera foglia frale,
ove vai tu? Dal faggio,
là ov’io nacqui mi di divise il vento.
Esso, tornando a volo,
dal bosco alla campagna,
dalla valle mi porta alla montagna.
Seco perpetuamente
vo pellegrina e tutto l’altro ignoro.
Vo dove ogni altra cosa,
dove naturalmente
va la foglia di rosa,
e la foglia d’alloro.
GIACOMO LEOPARDI
martedì 14 ottobre 2008
lunedì 13 ottobre 2008
domenica 12 ottobre 2008
Dopo il tramonto del sole, tutto riposa.
Torno a casa e chiudo la porta.
Il canto dei grilli si fa più debole;
erbe e piante perdono i loro colori.
Nella lunga notte accendo l’incenso;
col freddo, raddoppio gli abiti.
Amici della Via, siate diligenti,
il tempo passa velocemente.
DAIGŪ RYOKAN, TR. VINCENZO SOLETTA
Torno a casa e chiudo la porta.
Il canto dei grilli si fa più debole;
erbe e piante perdono i loro colori.
Nella lunga notte accendo l’incenso;
col freddo, raddoppio gli abiti.
Amici della Via, siate diligenti,
il tempo passa velocemente.
DAIGŪ RYOKAN, TR. VINCENZO SOLETTA
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