sabato 9 febbraio 2008

LA NATURA

Dall'alba alla sera
consumati da una preghiera
acre quaggiù guardando
l'inganno delle nostre mani magre
il sorriso della materia nel tremolio
di chi muore e sogna le parole
di Dio nello spazio infervorato;
il tempo sciogliersi nel creato
inano e ne' corpi materni
sicuri, dolcemente creduti eterni.

Ne' prati la primavera
ha fatto di sé erbe, di sé fiori odorati
nell'aria e affetti illimitati
nel cuore della donna solitaria,
cui volano accanto i venti da lontani mari
col sospiro di alberi scomparsi,
il fiato d'erbe ora diverse
pur mortali, il palpito di vele sommerse
nelle vene della natura inquieta
trascorso dalla volontà di Dio, tutta lieta.
MARIO LUZI

venerdì 8 febbraio 2008

Il giardino se ne va con la sera
E come mi appare laggiù
Il papavero che calpesti
l'immortale

l'amore di un cipressoazzurro
promessa lontana anni
e svaniscono
gli occhi degli uccelli
più rossi

Pioverà.

IULITA ILIOPULU, TR. FILIPPOMARIA PONTANI

giovedì 7 febbraio 2008

Giorno campestre

Qui fa giorno cantando un uccello
e foglie si festeggiano a stormi,
il frutto in segreto rumina luce.
Io so la pianura che mi chiama
e sua letixia di acque gentili
e so il fiume indolente
tra i sassi e gli olmi puerili,
foreste senz'alba
dove stanno i continenti miei,
e mi disseta l'aria
che agli aranci fa rugiada.
Nella stagione di ali avida
e nella grande sua furia
di verde ti sento,
terra mia d'infanzia,
e mi accalora un richiamo
odoroso di vento.
La giovenca dei seminati
ormai feconda si leva,
è del suo collo la bellezza
un evviva e grida a distesa
il mio giorno campestre.

LIBERO DE LIBERO

mercoledì 6 febbraio 2008

Ora tutto si quieta, tutto raggiunge il buio

Ora tutto si quieta, tutto raggiunge il buio.

Non parlavo che al cappotto disteso
al cestino con ancora una mela
ai miti oggetti legati
a un abbandono fuori di noi
eppure con noi, dentro la notte
inascoltati.

ANTONELLA ANEDDA

martedì 5 febbraio 2008

Necessità del nasce

Necessità del nasce
trovando el mondo fatto,
esse omini p'un patto
de viventi, ma in fasce.

Viaggià in oscuramento
da un piano d'acque miti
cascà come aereoliti
da una piaga del vento.

E un cerchio verde tinge
La specola mentale
Che brilla come el sole
e a sé mondo se finge.

Mondi, volte stellate
altissima Pastiglia
sul vive c'arronchiglia
le creature stanate

dal ventre de le madri
e cresce a pogo a pogo
(mai come cresce el fogo)
straniate, come i padri.

FRANCO SCATAGLINI

lunedì 4 febbraio 2008

LIED

Piante verdi, apparenti
d'una vita che muove
improvvisa nei venti
che vengon d'ogni dove,

superstizioni dolci
che si muovono di foglia
in foglia come racconti
di cui il tempo abbia voglia ...

CAMILLO BETOCCHI

domenica 3 febbraio 2008

ACQUEMORTA

Acqua chiusa, sonno della palude
che in larghe lamine macini veleni,
ora bianca, ora verde nei baleni,
sei simile al mio cuore.

Il pioppo ingrigia intorno ed il leccio;
le foglie le ghiande si quietano dentro,
e ognuna ha i suoi cerchi d'un unico centro
sfrangiati dal cupo sfrangiar del libeccio

Così, come su acqua allarga
il ricordo i suoi anelli, mio cuore,
si muove da un punto e poi muore
così t'è sorella acquemorta.

SALVATORE QUASIMODO