Foglie e speranze senza tregua, foglie
e speranze; non hanno rami e cuori
cadute eguali allor che i primi ori
Autunno triste su la terra accoglie?
L'anima poi che nell'audaci voglie
si disfece gli ultimi rossori
della sua giovinezza, in foglie e fiori
malinconicamente si discioglie.
E resta il cuor e resta il ramo: soli
sospiranti in un intimo richiamo
la rossa estate e il suo vivere corto.
Ma se tornino i buoni e dolci soli
primaverili, rinverranno il ramo
pien di speranza e il cuore, invece, morto.
SERGIO CORAZZINI
sabato 13 novembre 2010
venerdì 12 novembre 2010
D'AUTUNNO E' CON NOI
D'autunno è con noi
ogni foglia e ghianda
ed è raggiunto il cielo.
Fra le avellane svolazza
la palomba ferita,
freme il sottobosco
agli scoppi
dei ricci di cstagna.
Dolcissima è l'ultima uva
celata fra i pampini rossi,
sul fianco dei monti saleù
il fiume delle carbonaie.
A sera
io provo il caldo smemorato
delle castagn,
del torbido vino,
il più nudo corpo
della mia donna.
PAOLO VOLPONI
ogni foglia e ghianda
ed è raggiunto il cielo.
Fra le avellane svolazza
la palomba ferita,
freme il sottobosco
agli scoppi
dei ricci di cstagna.
Dolcissima è l'ultima uva
celata fra i pampini rossi,
sul fianco dei monti saleù
il fiume delle carbonaie.
A sera
io provo il caldo smemorato
delle castagn,
del torbido vino,
il più nudo corpo
della mia donna.
PAOLO VOLPONI
mercoledì 10 novembre 2010
CARRI D'AUTUNNO
Nello spazio lunare
pesa il silenzio dei morti.
Ai carri eternamente remoti
il cigolìo dei lumi
improvvisa perduti e beati
villaggi di sono.
Come un tepore troveranno l'alba
gli zingari di neve,
come un tepore sotto l'ala i nidi.
Così lontano a trasparire il mondo
ricorda che fu d'erba, una pianura.
ALFONSO GATTO
pesa il silenzio dei morti.
Ai carri eternamente remoti
il cigolìo dei lumi
improvvisa perduti e beati
villaggi di sono.
Come un tepore troveranno l'alba
gli zingari di neve,
come un tepore sotto l'ala i nidi.
Così lontano a trasparire il mondo
ricorda che fu d'erba, una pianura.
ALFONSO GATTO
martedì 9 novembre 2010
AUTUNNO A MILANO
nche in città fanno fuochi di stoppie
oltre barriera dove arrivano i merci.
In un cortile
hai sentore di terra e di radici
ti attristi col naso a mezz'aria
sul tuo inutile fiuto da indiano.
LUCIANO ERBA
oltre barriera dove arrivano i merci.
In un cortile
hai sentore di terra e di radici
ti attristi col naso a mezz'aria
sul tuo inutile fiuto da indiano.
LUCIANO ERBA
lunedì 8 novembre 2010
NOVEMBRE AL PALAZZO REALE
Quella strada, mi sembra, porta
a Treviglio, quell'altra al lago di Como.
Guarda, vicino a quellsa panchina storta
c'è uno che lava la moto e un altro uomo, e un altro uomo
più lontano, legge il giornale.
Verso l'autodromo qualcosa brucia; o sarà bruma.
Qui a Monza non ci venivo da tanti anni, ma è uguale
a tanti anni fa. Mica stoppie, è che fuma
la nebbia e sono appena passate le tre.
A destra, vedrai le vecchie scuderie.
Non c'è da sbagliare. Trovi due vie:
una è per Sesto, la tua è davanti a te.
FRANCO FORTINI
a Treviglio, quell'altra al lago di Como.
Guarda, vicino a quellsa panchina storta
c'è uno che lava la moto e un altro uomo, e un altro uomo
più lontano, legge il giornale.
Verso l'autodromo qualcosa brucia; o sarà bruma.
Qui a Monza non ci venivo da tanti anni, ma è uguale
a tanti anni fa. Mica stoppie, è che fuma
la nebbia e sono appena passate le tre.
A destra, vedrai le vecchie scuderie.
Non c'è da sbagliare. Trovi due vie:
una è per Sesto, la tua è davanti a te.
FRANCO FORTINI
NOVEMBRE AL PARCO REALE
Quella strada, mi sembra, porta
a Treviglio, quell'altra al lago di Como.
Guarda, vicino a quellsa panchina storta
c'è uno che lava la moto e un altro uomo, e un altro uomo
più lontano, legge il giornale.
Verso l'autodromo qualcosa brucia; o sarà bruma.
Qui a Monza non ci venivo da tanti anni, ma è uguale
a tanti anni fa. Mica stoppie, è che fuma
la nebbia e sono appena passate le tre.
A destra, vedrai le vecchie scuderie.
Non c'è da sbagliare. Trovi due vie:
una è per Sesto, la tua è davanti a te.
FRANCO FORTINI
a Treviglio, quell'altra al lago di Como.
Guarda, vicino a quellsa panchina storta
c'è uno che lava la moto e un altro uomo, e un altro uomo
più lontano, legge il giornale.
Verso l'autodromo qualcosa brucia; o sarà bruma.
Qui a Monza non ci venivo da tanti anni, ma è uguale
a tanti anni fa. Mica stoppie, è che fuma
la nebbia e sono appena passate le tre.
A destra, vedrai le vecchie scuderie.
Non c'è da sbagliare. Trovi due vie:
una è per Sesto, la tua è davanti a te.
FRANCO FORTINI
domenica 7 novembre 2010
DOMENICA DI NOVEMBRE
Sui verdi appassiti dei campi
come un velo di cenere,
la brina scintilla al cielo.
Che quieta domenica!
Vanno freschi fanciulli,
pel deserto mattino,
verso una campana che suona
come in sogno.
PIER PAOLO PASOLINI
come un velo di cenere,
la brina scintilla al cielo.
Che quieta domenica!
Vanno freschi fanciulli,
pel deserto mattino,
verso una campana che suona
come in sogno.
PIER PAOLO PASOLINI
DOMENICA DI NOVEMBRE
Sui verdi appassiti dei campi
come un velo di cenere,
la brina scintilla al cielo.
Che quieta domenica!
Vanno freschi fanciulli,
pel deserto mattino,
verso una campana che suona
come in sogno.
PIER PAOLO PASOLINI
come un velo di cenere,
la brina scintilla al cielo.
Che quieta domenica!
Vanno freschi fanciulli,
pel deserto mattino,
verso una campana che suona
come in sogno.
PIER PAOLO PASOLINI
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