sabato 30 agosto 2008

E così sarò e non sarò di poi,
Con la gola ancor piena di vita,
Ma il mondo che escresce da noi
Come un’erba calda e granita.

Prometti l’aiuto finale
nel cristallo a quattro lame:
Le facce gessose d’un integrale,
Calcarea lingua delle tue algebre
TOMAS VENCLOVA, TR. PIETRO U. DINI

venerdì 29 agosto 2008

Sugli alti rami degli alberi frondosi
il vento fa un rumore freddo e alto.
In questa selva perso, in questo suono,
medito solitario.

Così nel mondo, in cima a quel che sento,
un vento fa la vita, e lascia e prende,
e nulla ha senso: nemmeno l’anima
con cui penso dentro.
FERNANDO PESSOA/RICARDO REIS, TR. LIBERO CORSI

giovedì 28 agosto 2008

Come narrarti il celeste azzurro
dell’osso − se ingannevole
scatta l’aria,
se spande allettanti profumi −
le coltri trasparenti
sul vuoto, che nuovamente non sai,

che tu sei.
DUBRAVKO PUŠEK

mercoledì 27 agosto 2008

Come dal mio silenzio
Salire a te fu grave.
Ma come dileguata
al tuo cospetto la paura!
Non morte, non futuro: ora traspare
fluida come un velo
accanto a te la vita.
ALESSANDRO PARRONCHI

martedì 26 agosto 2008

Andiamo sognando sulla terra;
voglio vederla illuminata.
Siamo semi che nel vento
porta la morte angosciata.

Baciamo bocche trasparenti;
baci di bocche e d’alba;
ma mai la luce ci cresce
fino a toccarci tutta l’anima.

Siamo ricordo di materia.
Il sole viene ormai a illuminarla.
Il sole che cresce nel mio petto
ci lascerà nel nulla.

Nulla è la tua bocca nel vento
chiaro. Nulla la tua voce, il volto.
Siamo pezzi di pianeta
su cui la luce spezza le sue ali.
ANTONIS FPOSTIERIS, TR. NICOLA CROCETTI

lunedì 25 agosto 2008

L’angoscia, l’angoscia è la mia eredità,
la mia ferita alla gola,
il grido del mio cuore nel mondo.
Ora si rapprende la schiuma delle nubi
nella ruvida mano della notte
ora s’alzano selve
e rigide alture
così aride verso la contratta
volta del cielo.
Come tutto è aspro,
come tutto è petrificato, nero e immoto!

Io avanzo in questo spazio oscuro,
sento l’orlo tagliente delle rocce sotto le mie dita,
lacero le mie mani doloranti
contro il monte e la tenebrosa selva,
contro il nero metallo del cielo
e contro la fredda terra!

L’angoscia, l’angoscia è la mia eredità,
la mia ferita alla gola,
il grido del mio cuore nel mondo.
PÄR LAGERKVIST, TR. GIACOMO OREGLIO

domenica 24 agosto 2008

SCUOTI A LUNGO

Scuoti a lungo
le piume sotto la mia pelle
dai alla luce lentamente
tra le gambe l’Orsa minore.
E poi tanto, tanto tempo,
quanto i sentieri si sono frammentati,
agitati nell’aria, una frana,
il tuo terreno mi scruta
ancora con i suoi occhi di pirite.
MERJA VIROLAINEN, TR. ANTONIO PARENTE