Neanche un alito di vento sul fiume,
eppure è estremamente irrequieto.
Nell’ora quieta,
le profondità più intime dell’anima
vibrano.
L’impermanenza ci rende tristi, lo so,
è cosparsa di onde,
anche il fiume ha le sue increspature
grandi e piccole.
KU SANG, TR. VINCENZA D’URSO.
giovedì 26 marzo 2009
mercoledì 25 marzo 2009
UNA SOLA DONNA ADDORMENTATA
In un tempo umido e fondo eri più bella
In una pioggia amara eri più calda
In un giorno deserto eri più madida
Quando gli alberi stanno nell’acquario del tempo
Quando l’ira del mondo è dentro i cuori
Quando l’ira del mondo è dentro i cuori
Quando la sventura è stanca di tuonare sulle foglie
Tu eri dolce
Tenera come l’avorio dei morti
E pura come il coaugulo di sangue
Che ti sgorga dalle labbra dell’anima ridendo.
In un tempo umido e fondo il mondo è più nero
In un giorno di deserto il cuore è più umido.
PIERRE JEAN JOUVE, TR. NELO RISI
In una pioggia amara eri più calda
In un giorno deserto eri più madida
Quando gli alberi stanno nell’acquario del tempo
Quando l’ira del mondo è dentro i cuori
Quando l’ira del mondo è dentro i cuori
Quando la sventura è stanca di tuonare sulle foglie
Tu eri dolce
Tenera come l’avorio dei morti
E pura come il coaugulo di sangue
Che ti sgorga dalle labbra dell’anima ridendo.
In un tempo umido e fondo il mondo è più nero
In un giorno di deserto il cuore è più umido.
PIERRE JEAN JOUVE, TR. NELO RISI
martedì 24 marzo 2009
L'ULTIMO ESERCITO
Tanti versi nuovi, parole nate da pena,
oh, mia vita, ti ho vissuto tanto.
Oh, mia vita, ti ho consumato cantando.
Ultimo esercito forse, inseguito e rotto,
su, fai soffrire il vecchio cuore che gela,
sí che ti senta un’ultima volta.
Questa fu forse la lotta più grande,
per il bacio, la febbre, la fame, la fede.
Corri, esercito, e lasciami solo.
ENDRE ADY, TR. PAOLO SANTARCANGELI
oh, mia vita, ti ho vissuto tanto.
Oh, mia vita, ti ho consumato cantando.
Ultimo esercito forse, inseguito e rotto,
su, fai soffrire il vecchio cuore che gela,
sí che ti senta un’ultima volta.
Questa fu forse la lotta più grande,
per il bacio, la febbre, la fame, la fede.
Corri, esercito, e lasciami solo.
ENDRE ADY, TR. PAOLO SANTARCANGELI
lunedì 23 marzo 2009
domenica 22 marzo 2009
Per i cigli assolati e il consueto
silenzio della candida campagna
culla una solitudine mortale
nel mortale mattino; che da sempre
imbianca col suo lume i vivi campi.
Ma in quel lume monotono (o io sogno)
scorre un filo di luce; e accende oro
tra le fronde di frassini remoti.
Che cosa attendo? Nulla che non sia
in questo spazio aperto cui sono volto,
questo esteso deserto, questo lume
fuori di me, tutto il mio sogno, fino,
non oltre, l’orizzonte… Tutto è muto.
Grida un fanciullo, sogno?, grida o canta,
grida nei muti campi, sono vivo,
grida un fanciullo.
PIER PAOLO PASOLINI
silenzio della candida campagna
culla una solitudine mortale
nel mortale mattino; che da sempre
imbianca col suo lume i vivi campi.
Ma in quel lume monotono (o io sogno)
scorre un filo di luce; e accende oro
tra le fronde di frassini remoti.
Che cosa attendo? Nulla che non sia
in questo spazio aperto cui sono volto,
questo esteso deserto, questo lume
fuori di me, tutto il mio sogno, fino,
non oltre, l’orizzonte… Tutto è muto.
Grida un fanciullo, sogno?, grida o canta,
grida nei muti campi, sono vivo,
grida un fanciullo.
PIER PAOLO PASOLINI
Quando ormai non troviamo
la fortuna o l’avventura
che un giorno furono nostre
e il giardino giace deserto
e la canzone vuota,
dobbiamo dimenticare
il nostro dolore di sempre
di fronte a quell’altra avventura
che ci passa a fianco,
e sta nel sole, nell’erba,
nella storia e nel cammino
degli uomini che lottano
e continueranno a fare
con sforzo e amore
la vita verso la morte.
JORGE JUSTO PADRON, TR. GAETANO LOGO
la fortuna o l’avventura
che un giorno furono nostre
e il giardino giace deserto
e la canzone vuota,
dobbiamo dimenticare
il nostro dolore di sempre
di fronte a quell’altra avventura
che ci passa a fianco,
e sta nel sole, nell’erba,
nella storia e nel cammino
degli uomini che lottano
e continueranno a fare
con sforzo e amore
la vita verso la morte.
JORGE JUSTO PADRON, TR. GAETANO LOGO
L’erba tagliata inerme s’adagia:
se corto è il respiro
che sale dagli steli falciati
quanto è lunga la morte!
Si muore nelle bianche ore
di giugno dalle giovani vfoglie
con i fiori dei castagni,
con le siepi imbiancate come di neve,
bianchi inchinati lillà,
smarriti viottoli di merletto della Regina Anna,
e quella nuvola là in alto levata
che avanza al passo dell’estate.
PHILIP LARKIN, TR. ENRICO TESTA
se corto è il respiro
che sale dagli steli falciati
quanto è lunga la morte!
Si muore nelle bianche ore
di giugno dalle giovani vfoglie
con i fiori dei castagni,
con le siepi imbiancate come di neve,
bianchi inchinati lillà,
smarriti viottoli di merletto della Regina Anna,
e quella nuvola là in alto levata
che avanza al passo dell’estate.
PHILIP LARKIN, TR. ENRICO TESTA
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