sabato 3 maggio 2008

Non è questo che i miei occhi intenerisce
il finire d’un giorno
come tanti ve ne furono e tanti
nella pianura che maggio
è nell’aria ormai e il sole dura
così a lungo meravigliandoci
del suo in indugiare sul verde?
ATTILIO BERTOLUCCI

CARCASSA

Di traverso scagliata
La carcassa del mondo
Che il sole ha spolpato
Ora mi giace di fronte.

Turbina, turbina
Andiamo fai in fretta
E dammi un’arietta
Da quest’arpa bianca.

“Così che io canti
Una sorta di canto
Che risuoni d’intorno
La carcassa del mondo.”
HUG MC DIARMID, TR. PAOLO SEVERINI

venerdì 2 maggio 2008

22

Siano questi soltanto i miei vessilli.
Il mio corteo risemino
di maggio −
fila per fila si desta −
mi fa da coro la pianura intera
oggi.

Perdere − se si può, poi, ritrovare −
lasciare − se si può, dopo, incontrare −
un ladro non può allora derubarti −
né ingannarti il sensuale.
Perciò gioiosa innalza collinette,
piccola vanga mia, lasciando un angolo
allla margheritina e all’aquilegia −
Noi conosciamo bene
il segreto del croco −
cantiamolo ora insieme dolcemente:
“Neve non ce n’è più, più non ce n’è!”
Per chi di un’orchidea conquista il cuore −
Le paludi hanno il rosa di giugno.
EMILY DICKINSON, TR. SILVIO RAFFO

giovedì 1 maggio 2008

‘Sono io’ come:
sono una rondine vera
che dalla bifora sfreccia in cielo,

come:sono la sua ombra vana
che giù in terra guizza
quasi una serpe.
ARNALDO EDERLE

mercoledì 30 aprile 2008

ALBERI

Accenno di un discorso che si ripete,
spuntano sugli alberi le foglie;
i germogli freschi s’allentano e distendono
in una verdezza simile al dolore.

Forse quelli nascono di nuovo,
mentre noi invecchiamo. No, muoiono anche loro.
Il trucco annuale di apparire nuovi
è scritto in fondo a venati anelli.

Eppure si dibattono, inquieti castelli
Ancora grandi e forti ad ogni maggio.
Morto è l’anno passato sembra dire,
s’incomincia ancora e daccapo ancora.
PHILIP LARKING, TR. ENRICO TESTA

martedì 29 aprile 2008

IL PRATO

Lo scirocco mi bersaglia di rami e pigne, rospi mi saltano dentro camicia.Mi vedo dietro le finestre verde oliva, circondata i cipolle, sono distesa sul muro del giardino, di qua li sento camminare e scorrazzare e vivere.Il prato cresce attraverso di me in sette ore.Sto con ogni piede in un’altra fontana e la felicità mela scordo.
SARAH KIRSCH, TR. ITALO ALIGHIERO CHIUSANO

PIOGGIA

Continua pioggia,
continua
su tutti quelli
che restano impietriti
e su quelli
che giacciono appagati

Continua pioggia,
continua
su tutti quelli
che sanno perdonare
e su quelli
che perdonare non sanno

Continua pioggia,
continua
senza far distinzione,
dentro il pozzo asciutto,
sul prato calpestato,
sulle cime spazzate degli alberi
giù fino alla radice
che pur soffrendo resiste.

Continua a cadere
dunque
e come prima rendi
il pozzo al pozzo,
il giardino al giardino
gli alberi agli alberi,
la terra alla terra.

Oh, rendi ogni cosa
alla sua propria essenza
nella stessa sua mano. (KIKUO TAKANO).

29.04.200529.04.2004
Continua pioggia,
continua
su tutti quelli
che restano impietriti
e su quelli
che giacciono appagati

Continua pioggia,
continua
su tutti quelli
che sanno perdonare
e su quelli
che perdonare non sanno

Continua pioggia,
continua
senza far distinzione,
dentro il pozzo asciutto,
sul prato calpestato,
sulle cime spazzate degli alberi
giù fino alla radice
che pur soffrendo resiste.

Continua a cadere
dunque
e come prima rendi
il pozzo al pozzo,
il giardino al giardino
gli alberi agli alberi,
la terra alla terra.

Oh, rendi ogni cosa
alla sua propria essenza
nella stessa sua mano.
KIKUO TAKANO, TR. YASUKO MATSUMOTO E MASSIMO GIANNOTTA

lunedì 28 aprile 2008

CANTO DI PROSERPINA

Sacra Dea, Madre Terra
tu dal cui petto immortal
gli dei e gli uomini e gli animali
hanno origine e le foglie sottili
e grandi, e le gemme e le fiorite
spira la tua influenza divina
sulla tua figlia Proserpina.
II
Se con le nebbiose rugiade della sera
tu nutri questi giovani fiori
sinché crescono in profumi e colori
splendidi fiori delle Ore
gira la tua influenza divina
sulla tua figla Proserpina.
PERCEY BISSHE SHELLEY, TR. GIUSEPPE CONTE

domenica 27 aprile 2008

28.04.2004 Primo Rito
Che sareste mie foglie senza il vento
del tutto mute o molto di più.
LUCIANO ERBA