sabato 3 aprile 2010

SANGUE NELLE VENE, XVII

Ècome il rinascere di un’onda impetuosa,
così bello e atteso e con l’allegria
di chi è stato sorpreso dall’acqua,
che sapeva che veniva, ma non vedeva.
I corpi che si muovono verso la chiara
constatazione del dolore che si voleva,
onda violenta come da altraonda
del tutto naturalmente rinata;
i corpi che soavemente si muovono
in soave ondeggiare di cosa fredda
e si muovono sempre verso dentro,
- la gioia dell’amore è un’agonia –
sempre più serrato e più intenso
quel che ci muove e che non vedevamo.

MARLY DE OLIVEIRA, TR. SILVIO CASTRO

venerdì 2 aprile 2010

Si è volto l’occhio: guarda!
Tutto rimane dentro,
fra la palpebra e il vetro,
come sempre al rovescio…

l’anima guarda l’occhio
e si crede nel vento.

La memoria si inganna
e crede vita il sogno.

EMILIO PRADOS, TR. MARIA ROSSO
Il fango è nell’aria di pioggia
come tra l’erba del fiume.
Nella penombra le finestre velano
le luci trepidanti d’umidità.
Anche i camini delle fabbriche
ne sono impregnati e sporchi.
L’unico brivido puro
è la freschezza del vento
dalle bagnate lontananze.

CESARE PAVESE

mercoledì 31 marzo 2010

PAURA

Un giorno mi svegliai sorgivamente
germinando parole di acqua e di
sangue

Ebbi paura, di me, del mio vuoto,
mi abbracciai al silenzio.

MARIA GUERRA, TR. GIANNI TOTI

martedì 30 marzo 2010

ORA CRESCE IL TUO PESO
per tutto il leggero,

ora tu smascheri
il nominato
senza nome,

ora tu mandi i sillabanti
martelltti a vapore
sotto lo sprone
di chi
salta sopra
la siepe di assicelle,

ora
tu scrivi.

PAUL CELAN, TR. GIUSEPPE BEVILACQUA

lunedì 29 marzo 2010

Non di questo presente ora bisogna
Vivere – ma in essa sì: non c’è modo,
pare, d’averne un altro, non c’è chiodo
che schiacci questo chiodo. Né a chi sogna

va meglio, che le più volte s’infogna
a figurarlo, e fa più groppi al nodo
se cerca di disfarlo (sta nel todo
chi si crede nel nada, sempre) o agogna,

ma con che lama?, troncarlo. La mente
infortunata non ha altra fortuna,
dunque, che nel pensiero? Certo a niente

più la mente mia si consola che se in una
deposizione od offertorio gente
dispersa solennemente s’aduna.

GIOVANNI RABONI

domenica 28 marzo 2010

AMORE DA UN SOLO SGUARDO NASCE, VIVE, CRESCE E S'ETERNA

In fuga sorda e rapida ha rubato
dieci anni di mia vita il Sole ardente
dacché vidi negli occhi tuoi l’Oriente,
Livida, di bellezza raddoppiato.

Dieci anni nelle vene mie ho serbato
il dolce fuoco che alimento, assente,
col mio sangue. Dieci anni nella mente
tirannici i tuoi lumi han governato.


Chi contempla ogni volta una sì pura
bellezza, eternamente se ne accende
e nell’anima impressa eterna dura.

Fiamma che l’immortal vita trascende
non teme con il corpo sepoltura
né il tempo l’aèèassisce né l’offende.

FRANCISCO DE QUEVEDO, TR. VITTORIO BODINI