Non di questo presente ora bisogna
Vivere – ma in essa sì: non c’è modo,
pare, d’averne un altro, non c’è chiodo
che schiacci questo chiodo. Né a chi sogna
va meglio, che le più volte s’infogna
a figurarlo, e fa più groppi al nodo
se cerca di disfarlo (sta nel todo
chi si crede nel nada, sempre) o agogna,
ma con che lama?, troncarlo. La mente
infortunata non ha altra fortuna,
dunque, che nel pensiero? Certo a niente
più la mente mia si consola che se in una
deposizione od offertorio gente
dispersa solennemente s’aduna.
GIOVANNI RABONI
lunedì 29 marzo 2010
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