I giganti secondo me sono davvero troppo piccoli,
un giovane imperatore ha detto: la rivoluzione secondo me è davvero troppo
reazionaria.
Non vede che le folle violente avanzano ovunque prosternandosi
quella rivoluzione arriva a passi leggeri, basta che due o tre dame di
corte aprano furtivamente la porta posteriore.
Affaticato dall'errare e dalle vicissitudini, il giovane imperatore che
fugge in segreto distingue male lo scenario circostante.
Grandi folle deboprdano come un'alluvione,
il sole negli occhi dell'imperatore sembra provocare una ferita mortale
a questo mondo.
Dell'amore di un giovane imperatore quando era ancora più giovane a
nessuno interessa
in fondo egli desidera morire tranquillo in una barbarie senza limiti.
A una rivoluzione, secondo me, non puoi resistere
il giovane imperatore parla da solo, un gigante, secondo me, non puoi
vincerlo.
Non vede che le folle continuano a sopportare l'ebbrezza della povertà
dopo che l'alluvione si è ritirata, resta solo la dama traditrice che
piange nella distesa vuota.
MENG LANG, TR. ALESSANDRO RUSSO
sabato 4 giugno 2011
venerdì 3 giugno 2011
Io amo Chuang-tzu della mia terra,
perché amo il suo panteismo,
perché amo in lui l'uomo che visse intrecciando sandali di paglia.
Io amo Spinoza dell'Olanda,
perché amo il suo panteismo,
perché amo in lui l'uomo che visse pulendo lenti.
Io amo Kabir dell'India,
perché amo il suo panteismo,
perché amo in luomo che visse annodando reti da pesca.
KUO MO-JO, TR. RENATA PISU
perché amo il suo panteismo,
perché amo in lui l'uomo che visse intrecciando sandali di paglia.
Io amo Spinoza dell'Olanda,
perché amo il suo panteismo,
perché amo in lui l'uomo che visse pulendo lenti.
Io amo Kabir dell'India,
perché amo il suo panteismo,
perché amo in luomo che visse annodando reti da pesca.
KUO MO-JO, TR. RENATA PISU
giovedì 2 giugno 2011
IN UNA VIA SCONOSCIUTA
In una via sconosciuta
una folla danza
con passi ritmici e misteriosi
tagliandomi la strada.
La lunga attesa
mi ha fatto diventare un segnale stradale
che indica la direzione della speranza
senza parole.
GU CHENG, TR. YUAN HUAQING
una folla danza
con passi ritmici e misteriosi
tagliandomi la strada.
La lunga attesa
mi ha fatto diventare un segnale stradale
che indica la direzione della speranza
senza parole.
GU CHENG, TR. YUAN HUAQING
mercoledì 1 giugno 2011
SPARO DI PARTENZA
Lo sparo di partenza a quale ordine prepara?
Il cadavere caduto in corsa, continua in avanti.
Ah, costanza in amore, tempo contato
elettronicamente!
Il mio petto non riesce a contenere le squadre d'assalto
del partito
si sono gettati tutti in un precipizio abissale
non risuona lo sparo di partenza, nell'abisso squilla la
"tromba"!
Sul campo di gara, un vuoto, e un altro vuoto
maschi e femmine sono in gara, difficile distinguere il
vero dal falso
il maestro di ginnastica segna col gesso il traguardo!
MENG LANG, TR. CLAUDIA POZZANA
Il cadavere caduto in corsa, continua in avanti.
Ah, costanza in amore, tempo contato
elettronicamente!
Il mio petto non riesce a contenere le squadre d'assalto
del partito
si sono gettati tutti in un precipizio abissale
non risuona lo sparo di partenza, nell'abisso squilla la
"tromba"!
Sul campo di gara, un vuoto, e un altro vuoto
maschi e femmine sono in gara, difficile distinguere il
vero dal falso
il maestro di ginnastica segna col gesso il traguardo!
MENG LANG, TR. CLAUDIA POZZANA
martedì 31 maggio 2011
MENTRE L'EUROPA, RIDENDO, STRINGE LA MANO AI CRIMINALI
A Sarajevo
nel cuore della Bosnia e nel cuore del mondo
dai rami della vita
come stelle dal sereno cielo notturno
cadono frutti umani precoci
e scompaiono nell'infinito buio cosmico.
JOSIP OSTI, TR. STEFANO DE BARTOLO
nel cuore della Bosnia e nel cuore del mondo
dai rami della vita
come stelle dal sereno cielo notturno
cadono frutti umani precoci
e scompaiono nell'infinito buio cosmico.
JOSIP OSTI, TR. STEFANO DE BARTOLO
lunedì 30 maggio 2011
domenica 29 maggio 2011
QUADERNO DI POSILLIPO, LXXXIII
Una lucciola verde respira sull'orlo
della strada la sua luce di luna fra le foglie.
ARTURO ONOFRI
della strada la sua luce di luna fra le foglie.
ARTURO ONOFRI
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