Sulla spiaggia deserta,.
di fronte al mare,
la mia anima si desta
per non pensare.
Le onde arrivano,
si infrangono lucenti;
e io sogno, sorridendo,
solo per vederle venire...
Inutile paesaggio
di spuma e nessuno...
Tornano alla voragine...
Torno anch'io.
FERNANDO ANTOBNIO NPGUEYRA PESSOA, TR. PIERO CECCUCCI
sabato 7 maggio 2011
venerdì 6 maggio 2011
COUVRE-FEU
Dans le lit de la loi couche le malfisaint;
Contre le feu mort de la loi tremble le juste.
Effrayée la bonté se cache au fond des cours,
Dans les yeux des enfants
Retournés du côté de l’enfance dejà perdue.
Une long hésitation saisit les avenues.
Ȏ sommeil de l’espace, qui
Nous égare ò présents sur les ponts démarrés des rêve?
(Et sans cesse profondeurs soupirent les sirens.
Tel qui dormait près de son cœur entend
Battre par les forrés les pas du matin qui s’approche
Et les dieux impuissants pleurer dans leur retrache-
ment.)
JACQUES RÉDA
Contre le feu mort de la loi tremble le juste.
Effrayée la bonté se cache au fond des cours,
Dans les yeux des enfants
Retournés du côté de l’enfance dejà perdue.
Une long hésitation saisit les avenues.
Ȏ sommeil de l’espace, qui
Nous égare ò présents sur les ponts démarrés des rêve?
(Et sans cesse profondeurs soupirent les sirens.
Tel qui dormait près de son cœur entend
Battre par les forrés les pas du matin qui s’approche
Et les dieux impuissants pleurer dans leur retrache-
ment.)
JACQUES RÉDA
giovedì 5 maggio 2011
Le mani nelle tasche giunte, in alto
trovo il felice passo marinaio,
divaricando appena ki piedi infrango
il flusso duro dei sampietrini scabri.
Mi faccio vela aprendomi la giacca
contro una brezza che solo a un passo svelto
si rivela, ma che potrebbe presto
volgersi in naufragio
Mare di terra,
dove andrò di questo passo?
Viro di prua e entro nella piazza,
mi ancoro salda in placida terrazza.
PATRIZIA CAVALLI
trovo il felice passo marinaio,
divaricando appena ki piedi infrango
il flusso duro dei sampietrini scabri.
Mi faccio vela aprendomi la giacca
contro una brezza che solo a un passo svelto
si rivela, ma che potrebbe presto
volgersi in naufragio
Mare di terra,
dove andrò di questo passo?
Viro di prua e entro nella piazza,
mi ancoro salda in placida terrazza.
PATRIZIA CAVALLI
mercoledì 4 maggio 2011
VETRO DELLA FINESTRA
Da bambino sognavo cose
che appartenevano alla veglia
volevo portarle dentro il signo.
Allora venivano, silenziose, e si fermavano:
uccelli di legno, biglie, piccoli morbidi animali
dagli occhi di vetro dipinto
silenziosi si infilavano nella mano.
Poi giungevano nel sogno strani oggetti.
Volevo respingerli
e sempre ugualmente deluso
mi svegliavo con la mano vuota.
Membrana di vetro, parete illusoria!
Ora una farfalla sbatte le ali contro la finestra.
LARS GUSTAFSSON, TR. MARIA CRISTINA LOMBARDI
che appartenevano alla veglia
volevo portarle dentro il signo.
Allora venivano, silenziose, e si fermavano:
uccelli di legno, biglie, piccoli morbidi animali
dagli occhi di vetro dipinto
silenziosi si infilavano nella mano.
Poi giungevano nel sogno strani oggetti.
Volevo respingerli
e sempre ugualmente deluso
mi svegliavo con la mano vuota.
Membrana di vetro, parete illusoria!
Ora una farfalla sbatte le ali contro la finestra.
LARS GUSTAFSSON, TR. MARIA CRISTINA LOMBARDI
martedì 3 maggio 2011
NOTTE MORTA
Notte morta,
Accanto al palo della luce
I rospi inghiottono zanzare.
Non passa nessuno per lo stradale,
Nemmeno un ubriaco.
Eppure vi è sicuramente una processione di ombre.
Ombre di tutti quelli che passarono.
Gli ancora vivi, i già morti.
Piange il rigagnolo.
La voce della notte...
(Non di questa: di una notte più grande).
MANUEL BANDEIRA, TR. RUGGERO JACOBBI
Accanto al palo della luce
I rospi inghiottono zanzare.
Non passa nessuno per lo stradale,
Nemmeno un ubriaco.
Eppure vi è sicuramente una processione di ombre.
Ombre di tutti quelli che passarono.
Gli ancora vivi, i già morti.
Piange il rigagnolo.
La voce della notte...
(Non di questa: di una notte più grande).
MANUEL BANDEIRA, TR. RUGGERO JACOBBI
lunedì 2 maggio 2011
La canna che dispiuma
mollemente il suo rosso
flabello a primavera;
la rèdola nel fosso, su la nera
corrente sorvolaata di livbellule;
e il cane trafelato che rincasa
col suo fardello in bocca,
oggi qui non mi tocca riconoscere;
ma là dove il riverbero più cuoce
e il nuvolo s'abbassa, oltre le sue
pupille ormai remote, solo due
fasci di luce in croice.
E il tempo passa.
EUGENIO MONTALE
mollemente il suo rosso
flabello a primavera;
la rèdola nel fosso, su la nera
corrente sorvolaata di livbellule;
e il cane trafelato che rincasa
col suo fardello in bocca,
oggi qui non mi tocca riconoscere;
ma là dove il riverbero più cuoce
e il nuvolo s'abbassa, oltre le sue
pupille ormai remote, solo due
fasci di luce in croice.
E il tempo passa.
EUGENIO MONTALE
KOKIN WAKA SHU, XVIII, 1843
Sr dovessii vivere a lungo,
questo tempo, sempre,
evocherò con nostalgia;
l'età che triste m'era parsa
ora m'è cara.
FUJIWARA NO-KIYOSUKE ASON, TR. MARCELLO MUCCIOLI
questo tempo, sempre,
evocherò con nostalgia;
l'età che triste m'era parsa
ora m'è cara.
FUJIWARA NO-KIYOSUKE ASON, TR. MARCELLO MUCCIOLI
domenica 1 maggio 2011
Poca erba, erba poreta,
de un prà sstornìoi dedrìo 'l cavalcavìa.
erba freda, sporca erba de un prà
da ani dismentegà
cossa insisitu a crèsser
el to dialetìn de versi stusài
de tetrapak e monossido?
Cossa ti si - vera - ti?
I kiwi, 'lora, il mais,
te pàreli virtuali?
No ti se ti che te salva.
No ti se ti che te sa.
Te si sol che ribandionàda
te l'infinìo de la to nudità.
GIAN MAURO VILLALTA
de un prà sstornìoi dedrìo 'l cavalcavìa.
erba freda, sporca erba de un prà
da ani dismentegà
cossa insisitu a crèsser
el to dialetìn de versi stusài
de tetrapak e monossido?
Cossa ti si - vera - ti?
I kiwi, 'lora, il mais,
te pàreli virtuali?
No ti se ti che te salva.
No ti se ti che te sa.
Te si sol che ribandionàda
te l'infinìo de la to nudità.
GIAN MAURO VILLALTA
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