Da bambino sognavo cose
che appartenevano alla veglia
volevo portarle dentro il signo.
Allora venivano, silenziose, e si fermavano:
uccelli di legno, biglie, piccoli morbidi animali
dagli occhi di vetro dipinto
silenziosi si infilavano nella mano.
Poi giungevano nel sogno strani oggetti.
Volevo respingerli
e sempre ugualmente deluso
mi svegliavo con la mano vuota.
Membrana di vetro, parete illusoria!
Ora una farfalla sbatte le ali contro la finestra.
LARS GUSTAFSSON, TR. MARIA CRISTINA LOMBARDI
mercoledì 4 maggio 2011
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