sabato 12 luglio 2008

Il giorno nasconde l’universo
ma ora il buio alza il velo
davanti al mistero. Verso lontane
spiagge di stelle va il mio desiderio

Su di me la Via Lattea sta sospesa,
io salgo la scala del cielo.
Su un bioccolo dell’universo
arde la guerra mondiale.

Bellezza che vedo brillare
oltre le cime degli alberi
troverò lassù
lo stesso orrore di qui?
OTTO GELSTEDT, TR. MARIA GIACOBBE

venerdì 11 luglio 2008

Cerco nuovi percorsi
a minime distanze,
oltre le solite muraglie.
Percorsi sottili di ragno
nel piano paziente e leggero
che solo a fili pare s’intrichi.

Infiorescenze, terra,
pulizia intatta.
Qualcuno fa i suoi passi
Si allontana,
eppure è sempre lì.
MAURIZIO CUCCHI

giovedì 10 luglio 2008

Come chi in un giorno d’estate apre la porta di casa
E sente il calore dei campi con tuta la faccia
A volte all’improvviso mi sbatte la Natura in pieno
Sulla faccia dei miei sentimenti,
E io resto confuso, turbato, cercando di comprendere
Non so bene come né che cosa…

Ma chi ha ordinato a me di voler comprendere?
Chi mi ha detto che si doveva comprendere?

Quando l’Estate mi passa sulla faccia
La mano lieve e calda della sua brezza,
Solo devo sentire piacere perché è brezza
O sentire dispiacere perché è calda,
E in qualunque maniera io lo senta,
Così perché così lo sento, il mio dovere è sentirlo.
FERNANDO PESSOA/ALBERTO CAEIRO, TR. PIERLUIGI RAULE

mercoledì 9 luglio 2008

O astemie rane,
o rabdomanti rane,
o macrocefale rane,
fate silenzio!
Non sentite la serenata
lunga dell’usignolo
laggiù dietro il fiorito brolo,
che sembra vomitare
un lungo interminabile filo d’oro,
simile a un ciarlatano sulla piazza
che si cava dalla bocca
una miracolosa ed infinita
tagliatella di carta colorata
fra la stupefazione dei villani?
Il cocomero giallo della luna
spunta di dietro ai pioppi:
Maccheroniche nuvole di cenere
volano per il cielo violetto.
Le ranocchie continuano a gridare.
Hanno l’aria di strane lavandaie
che sciacquano nella laguna
il vestito di notte della luna.
CORRADO GOVONI

martedì 8 luglio 2008

Da ogni parte frecce d’oro
uccidon l’estate. L’aria
trasporta pene dissolte,
il sangue porta veleno.

Ogni cosa − le ali, i fiori
La luce − intraprende un viaggio
Quanto tristi congedi!
Il cuore guadagna il mare.

Lunghi brividi tra lagrime.
Dove andate? Ove siete? −
ogni cosa si domanda.
Nulla e nessuno lo sa.
JUAN RAMÓN JIMÉNEZ, TR. FRANCESCO TENTORI MONTALTO

lunedì 7 luglio 2008

Il mondo è periferia,
il cuore è periferia,
non dirmi che per questo
ti eri perso per via.
Ti credi ancora al centro
di una fitta trama,
ordita da te solo?
Lo sai, questo è il peccato.
Eludevi anche la luna
fidanzata all’ora del borgo,
La volta che t’innamorasti a perdifiato.
ERCOLE UGO D’ANDREA

domenica 6 luglio 2008

La nostalgia mi vibra d’un invito
non udito mai: diventa quieta,
svesti il lembo malato che la vita svia
dal suo passare e sta così,
contenta, fiore sperperato
a una pazienza cieca e pia.
SILVIA BRE