Il giorno nasconde l’universo
ma ora il buio alza il velo
davanti al mistero. Verso lontane
spiagge di stelle va il mio desiderio
Su di me la Via Lattea sta sospesa,
io salgo la scala del cielo.
Su un bioccolo dell’universo
arde la guerra mondiale.
Bellezza che vedo brillare
oltre le cime degli alberi
troverò lassù
lo stesso orrore di qui?
OTTO GELSTEDT, TR. MARIA GIACOBBE
sabato 12 luglio 2008
venerdì 11 luglio 2008
giovedì 10 luglio 2008
Come chi in un giorno d’estate apre la porta di casa
E sente il calore dei campi con tuta la faccia
A volte all’improvviso mi sbatte la Natura in pieno
Sulla faccia dei miei sentimenti,
E io resto confuso, turbato, cercando di comprendere
Non so bene come né che cosa…
Ma chi ha ordinato a me di voler comprendere?
Chi mi ha detto che si doveva comprendere?
Quando l’Estate mi passa sulla faccia
La mano lieve e calda della sua brezza,
Solo devo sentire piacere perché è brezza
O sentire dispiacere perché è calda,
E in qualunque maniera io lo senta,
Così perché così lo sento, il mio dovere è sentirlo.
FERNANDO PESSOA/ALBERTO CAEIRO, TR. PIERLUIGI RAULE
E sente il calore dei campi con tuta la faccia
A volte all’improvviso mi sbatte la Natura in pieno
Sulla faccia dei miei sentimenti,
E io resto confuso, turbato, cercando di comprendere
Non so bene come né che cosa…
Ma chi ha ordinato a me di voler comprendere?
Chi mi ha detto che si doveva comprendere?
Quando l’Estate mi passa sulla faccia
La mano lieve e calda della sua brezza,
Solo devo sentire piacere perché è brezza
O sentire dispiacere perché è calda,
E in qualunque maniera io lo senta,
Così perché così lo sento, il mio dovere è sentirlo.
FERNANDO PESSOA/ALBERTO CAEIRO, TR. PIERLUIGI RAULE
mercoledì 9 luglio 2008
O astemie rane,
o rabdomanti rane,
o macrocefale rane,
fate silenzio!
Non sentite la serenata
lunga dell’usignolo
laggiù dietro il fiorito brolo,
che sembra vomitare
un lungo interminabile filo d’oro,
simile a un ciarlatano sulla piazza
che si cava dalla bocca
una miracolosa ed infinita
tagliatella di carta colorata
fra la stupefazione dei villani?
Il cocomero giallo della luna
spunta di dietro ai pioppi:
Maccheroniche nuvole di cenere
volano per il cielo violetto.
Le ranocchie continuano a gridare.
Hanno l’aria di strane lavandaie
che sciacquano nella laguna
il vestito di notte della luna.
CORRADO GOVONI
o rabdomanti rane,
o macrocefale rane,
fate silenzio!
Non sentite la serenata
lunga dell’usignolo
laggiù dietro il fiorito brolo,
che sembra vomitare
un lungo interminabile filo d’oro,
simile a un ciarlatano sulla piazza
che si cava dalla bocca
una miracolosa ed infinita
tagliatella di carta colorata
fra la stupefazione dei villani?
Il cocomero giallo della luna
spunta di dietro ai pioppi:
Maccheroniche nuvole di cenere
volano per il cielo violetto.
Le ranocchie continuano a gridare.
Hanno l’aria di strane lavandaie
che sciacquano nella laguna
il vestito di notte della luna.
CORRADO GOVONI
martedì 8 luglio 2008
Da ogni parte frecce d’oro
uccidon l’estate. L’aria
trasporta pene dissolte,
il sangue porta veleno.
Ogni cosa − le ali, i fiori
La luce − intraprende un viaggio
Quanto tristi congedi!
Il cuore guadagna il mare.
Lunghi brividi tra lagrime.
Dove andate? Ove siete? −
ogni cosa si domanda.
Nulla e nessuno lo sa.
JUAN RAMÓN JIMÉNEZ, TR. FRANCESCO TENTORI MONTALTO
uccidon l’estate. L’aria
trasporta pene dissolte,
il sangue porta veleno.
Ogni cosa − le ali, i fiori
La luce − intraprende un viaggio
Quanto tristi congedi!
Il cuore guadagna il mare.
Lunghi brividi tra lagrime.
Dove andate? Ove siete? −
ogni cosa si domanda.
Nulla e nessuno lo sa.
JUAN RAMÓN JIMÉNEZ, TR. FRANCESCO TENTORI MONTALTO
lunedì 7 luglio 2008
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