sabato 12 febbraio 2011

LA PAROLA E' OCCULTA

La parola è occulta nella sua tomba,
Lentamente, sul mistero degli alberisi ergono i frutti più sereni, ei bimbi
canano dove termina la memoria delle rose.

Ma noi siamo soli sulla tomba delle parole.

Un uccello vola verso il fuoco
e i nostri capelli ne ricevono appena l'ombra.
Come la castità. la morte è venuta a unirci all'amore
quando i mesi ricordano la sua soglia impura.

Sugli altari, contempliamo il pane
che ferisce i corpi con le sue spie;
il sangue ha percorso le vene di ogni autunno
e il cuore riceve i suoi raccolti.

Ma noi siamo soli sulla tomba delle parole.

FERNANDO GUIMARAES, TR. MANUEL G. SIMOES

venerdì 11 febbraio 2011

UOMO PLANETARIO, VI

Tempo cosmico, eterno, onnipresente
polipo grigio, infinito
senza ieri, senza domani, sempre ora,
addormentato nello spazio.
Non è vero, non ti misuri a minuti,
a ore o a giorni.
Non sei la chiocciola
arrotolata, prigioniera
nell'orologio dell'uomo.
Io ti misuro piuttosto, o immisurabile,
ad amarezza o a gioie
e a silenzi o solitudini
di sessanta sospiri ognuna.
Io ho vissuto sessant'anni in un giorno
e in un'ora d'amore
sessanta eternità.

JORGE CARRERA ANDRADE, TR. GIUSEPPE BELLINI

giovedì 10 febbraio 2011

LAMENTO

Lottai
tutta la notte
(guarda le mie mani
fatte sangue!).
Lottai
tutta la notte
per uscire dalla terra.
Ahi!
Quando fui fuori
vidi sul muro
l'effigie del tiranno
e ricordai
che non ero libero.

PABLO ANTONIO CUADRA, TR. FRANCO ERUTTI

mercoledì 9 febbraio 2011

SULLE ROTAIE UN UBRIACO...

Sulle rotaie un ubriaco giace.
Nella mano sinistra ha un fiasco. Russa:
dorme un sonno beato. Ormai la notte
si allontana trottando sulla strada.

Dolce il vento notturno gli ha adornato
di festuche, di polvere i capeli.
Versa divine gocce di rugiada
il cielo ed egli è immoto. Ansima il petto.

Come le traversine ha duro il pugno.
Dorme quasi sul seno della madre.
Ha rotte vesti: è giovane. Si è fatto

il cielo grigio: non è sorto il sole.
Sulle rotaie un ubriaco giace.
Trema la terra, adagio, da lontano.

ATTILA JOZSEF, TR. UMBERTO ALBINI
A quest'età la vita che rallenta
si riveste d'una grossa corteccia
entro la quale l'anima è non meno
tenera, ma soltanto più solitaria.
Ivi la vita sente e ripensa se stessa
con i medesimi palpiti; ma la dolce
fruizione dei sensi per lei va perdendosi
come in un torbido specchio le immagini.

CARLO BETOCCHI

lunedì 7 febbraio 2011

Così io dunque vado -
A un passo dalla morte.
L mia vita porto
In una busta azzurra.

Questa lettera da tempo,
Daqll'autunno, è pronta.
In essa c'è in tutto una sola
Breve parola.

Forse proprio per questo
Non muoio,
Perché per questa lettera
L'indirizzo non so.

VARLAN SALAMOV, TR. ANGELA DIOLETTA SICLARI

domenica 6 febbraio 2011

PRIMAVERA

Il sole trasfonde il suo sangue
alla terra moribonda
e il corpo della terra
comincia a irrigare coi suoi raggi
e anche da quelle ossa di morti
fa crescere verdi rami
senti, hai sentito?
quei rami e foglie che spuntano dalle ossa
urtano tintinnando i calici dei fiori

questa è primavera

MANG KE, TR. CLAUDIA POZZANA