La parola è occulta nella sua tomba,
Lentamente, sul mistero degli alberisi ergono i frutti più sereni, ei bimbi
canano dove termina la memoria delle rose.
Ma noi siamo soli sulla tomba delle parole.
Un uccello vola verso il fuoco
e i nostri capelli ne ricevono appena l'ombra.
Come la castità. la morte è venuta a unirci all'amore
quando i mesi ricordano la sua soglia impura.
Sugli altari, contempliamo il pane
che ferisce i corpi con le sue spie;
il sangue ha percorso le vene di ogni autunno
e il cuore riceve i suoi raccolti.
Ma noi siamo soli sulla tomba delle parole.
FERNANDO GUIMARAES, TR. MANUEL G. SIMOES
sabato 12 febbraio 2011
venerdì 11 febbraio 2011
UOMO PLANETARIO, VI
Tempo cosmico, eterno, onnipresente
polipo grigio, infinito
senza ieri, senza domani, sempre ora,
addormentato nello spazio.
Non è vero, non ti misuri a minuti,
a ore o a giorni.
Non sei la chiocciola
arrotolata, prigioniera
nell'orologio dell'uomo.
Io ti misuro piuttosto, o immisurabile,
ad amarezza o a gioie
e a silenzi o solitudini
di sessanta sospiri ognuna.
Io ho vissuto sessant'anni in un giorno
e in un'ora d'amore
sessanta eternità.
JORGE CARRERA ANDRADE, TR. GIUSEPPE BELLINI
polipo grigio, infinito
senza ieri, senza domani, sempre ora,
addormentato nello spazio.
Non è vero, non ti misuri a minuti,
a ore o a giorni.
Non sei la chiocciola
arrotolata, prigioniera
nell'orologio dell'uomo.
Io ti misuro piuttosto, o immisurabile,
ad amarezza o a gioie
e a silenzi o solitudini
di sessanta sospiri ognuna.
Io ho vissuto sessant'anni in un giorno
e in un'ora d'amore
sessanta eternità.
JORGE CARRERA ANDRADE, TR. GIUSEPPE BELLINI
giovedì 10 febbraio 2011
LAMENTO
Lottai
tutta la notte
(guarda le mie mani
fatte sangue!).
Lottai
tutta la notte
per uscire dalla terra.
Ahi!
Quando fui fuori
vidi sul muro
l'effigie del tiranno
e ricordai
che non ero libero.
PABLO ANTONIO CUADRA, TR. FRANCO ERUTTI
tutta la notte
(guarda le mie mani
fatte sangue!).
Lottai
tutta la notte
per uscire dalla terra.
Ahi!
Quando fui fuori
vidi sul muro
l'effigie del tiranno
e ricordai
che non ero libero.
PABLO ANTONIO CUADRA, TR. FRANCO ERUTTI
mercoledì 9 febbraio 2011
SULLE ROTAIE UN UBRIACO...
Sulle rotaie un ubriaco giace.
Nella mano sinistra ha un fiasco. Russa:
dorme un sonno beato. Ormai la notte
si allontana trottando sulla strada.
Dolce il vento notturno gli ha adornato
di festuche, di polvere i capeli.
Versa divine gocce di rugiada
il cielo ed egli è immoto. Ansima il petto.
Come le traversine ha duro il pugno.
Dorme quasi sul seno della madre.
Ha rotte vesti: è giovane. Si è fatto
il cielo grigio: non è sorto il sole.
Sulle rotaie un ubriaco giace.
Trema la terra, adagio, da lontano.
ATTILA JOZSEF, TR. UMBERTO ALBINI
Nella mano sinistra ha un fiasco. Russa:
dorme un sonno beato. Ormai la notte
si allontana trottando sulla strada.
Dolce il vento notturno gli ha adornato
di festuche, di polvere i capeli.
Versa divine gocce di rugiada
il cielo ed egli è immoto. Ansima il petto.
Come le traversine ha duro il pugno.
Dorme quasi sul seno della madre.
Ha rotte vesti: è giovane. Si è fatto
il cielo grigio: non è sorto il sole.
Sulle rotaie un ubriaco giace.
Trema la terra, adagio, da lontano.
ATTILA JOZSEF, TR. UMBERTO ALBINI
lunedì 7 febbraio 2011
domenica 6 febbraio 2011
PRIMAVERA
Il sole trasfonde il suo sangue
alla terra moribonda
e il corpo della terra
comincia a irrigare coi suoi raggi
e anche da quelle ossa di morti
fa crescere verdi rami
senti, hai sentito?
quei rami e foglie che spuntano dalle ossa
urtano tintinnando i calici dei fiori
questa è primavera
MANG KE, TR. CLAUDIA POZZANA
alla terra moribonda
e il corpo della terra
comincia a irrigare coi suoi raggi
e anche da quelle ossa di morti
fa crescere verdi rami
senti, hai sentito?
quei rami e foglie che spuntano dalle ossa
urtano tintinnando i calici dei fiori
questa è primavera
MANG KE, TR. CLAUDIA POZZANA
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