l’uno che non viene dal corpo
è infanzia perduta/nella
vita ch’io sono s’addensa
la chiarezza del mai esistito/viene
la sofferenza/il peso
e la misura dello spavento/
non sono chiesa/chi
pensa alla distanza tra me
e il chiaro solo ferito?/
stanno passeggiando verso l’innocenza
per le vie del quartiere/si spoglia
la veste del caso/la vertigine
pura/o disgrazia nelle
stanze del vuoto.
JUAN GELMAN, TR. LAURA BRANCHINI
sabato 6 dicembre 2008
venerdì 5 dicembre 2008
Una stagione piega in disadorni
alberi, tutto il vento
ci consola di noi, delle nostre orme
vane, per sempre.
Tutto il sole che ardeva foglia a foglia è caduto
sulla ghiaia dell’orto, ma una marea di chiare
memorie toglie l’anima al rimpianto d’amare
mani bianche alle rive d’un altro saluto.
ALESSANDRO PARRONCHI
alberi, tutto il vento
ci consola di noi, delle nostre orme
vane, per sempre.
Tutto il sole che ardeva foglia a foglia è caduto
sulla ghiaia dell’orto, ma una marea di chiare
memorie toglie l’anima al rimpianto d’amare
mani bianche alle rive d’un altro saluto.
ALESSANDRO PARRONCHI
giovedì 4 dicembre 2008
Visibile invisibile
il carrettiere all’orizzonte
nelle braccia della strada chiama
risponde alla voce delle isole.
Anch’io non vado alla deriva,
intorno rulla il mondo, leggo
la mia storia come gli aedi, di notte
le ore delle piogge. Il segreto ha margini
felici, stratagemmi, attrazioni difficili
La mia vita, abitanti crudeli e sorridenti
delle mie vie, dei miei paesaggi,
è senza maniglie alle porte.
Non mi preparo alla morte,
so il principio delle cose
la fine è una superficie dove viaggia
l’invasore della mia ombra
Io non conosco le ombre.
SALVATORE QUASIMODO
il carrettiere all’orizzonte
nelle braccia della strada chiama
risponde alla voce delle isole.
Anch’io non vado alla deriva,
intorno rulla il mondo, leggo
la mia storia come gli aedi, di notte
le ore delle piogge. Il segreto ha margini
felici, stratagemmi, attrazioni difficili
La mia vita, abitanti crudeli e sorridenti
delle mie vie, dei miei paesaggi,
è senza maniglie alle porte.
Non mi preparo alla morte,
so il principio delle cose
la fine è una superficie dove viaggia
l’invasore della mia ombra
Io non conosco le ombre.
SALVATORE QUASIMODO
mercoledì 3 dicembre 2008
martedì 2 dicembre 2008
lunedì 1 dicembre 2008
domenica 30 novembre 2008
STELLA
Se, alla luce di queste cose, tu scolori
davvero, eppure debolmente sottratta
alla nostra determinata e giusta
distanza, come la luna lasciata accesa
tutta la notte tra le foglie, possa
tu invisibilmente allietare questa casa,
o stella, doppiamente compassionevole, venuta
troppo presto per il crepuscolo, troppo tardi
per l’alba, possa la tua pallida fiamma
dirigere il peggio in noi
attraverso il caos
con la passione del
semplice giorno.
DEREK WALCOTT, TR. BARBARA BIANCHI
davvero, eppure debolmente sottratta
alla nostra determinata e giusta
distanza, come la luna lasciata accesa
tutta la notte tra le foglie, possa
tu invisibilmente allietare questa casa,
o stella, doppiamente compassionevole, venuta
troppo presto per il crepuscolo, troppo tardi
per l’alba, possa la tua pallida fiamma
dirigere il peggio in noi
attraverso il caos
con la passione del
semplice giorno.
DEREK WALCOTT, TR. BARBARA BIANCHI
AUTUNNO
Con più alto splendore appare la Natura
dove il giorno si chiude in molte gioie;
è l’anno che si compie nello sfarzo,
dove s’unisce il frutto allo splendore lieto.
Adorno è il cerchio della terra; rari
Suoni nei campi aperti; il sole scalda
mite il giorno autunnale…i campi sono
una vista lontana; spiravano le brezze
tra rami e banchi come un croscio allegro.
Quando cambi si scambiano col vuoto
tutto il senso d’un quadro chiaro vivo
come un quadro, aureolato d’oro ricco.
FRIEDRICH HOLDERLIN, TR. ENZO MANDRUZZATO
dove il giorno si chiude in molte gioie;
è l’anno che si compie nello sfarzo,
dove s’unisce il frutto allo splendore lieto.
Adorno è il cerchio della terra; rari
Suoni nei campi aperti; il sole scalda
mite il giorno autunnale…i campi sono
una vista lontana; spiravano le brezze
tra rami e banchi come un croscio allegro.
Quando cambi si scambiano col vuoto
tutto il senso d’un quadro chiaro vivo
come un quadro, aureolato d’oro ricco.
FRIEDRICH HOLDERLIN, TR. ENZO MANDRUZZATO
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