sabato 19 giugno 2010

NON MENTE

In me il tuo corpo fa nascere fiori
un intero tappeto nel mio corpo

sarò la tua musica
tu sarai la mia

e se in sogno griderò aiuto
dormendo col cuore desto

sarai tu il luogo
in cui mi sveglierò

abbracciata, vicina, serena
rammentando giorni lontani:

una madre che sfiora appena
un padre dalle orfane parole

solo allora so
che tutto f solo un sogno

i sogni raccontano fole
ma non mente la luce del giorno.

NATAN ZACH, TR. ARIEL RATHAUS

venerdì 18 giugno 2010

POESIA DI COMPLEANNOPERANGHARAD

Nulla trapela dalla finestra.
Fuori, il sole potrebbew essere
di un'altra stagione, solo che
per il sole non riesci a vedere; le crepe
che si diramano nel cielo sono tese

a sostenerlo. Le estremità delle cose si fissano
in luce. Questo giorno arbitrario
lo riempirai di te, mentre
dal vetro mobile vedrai gli alberi
radicati nell'aria tersa.

PATRICK MC GUINNESS, TR. GIORGIO SENSI

giovedì 17 giugno 2010

Fiori di sera:
anche quest'oggi
appartiene al passato.

YOTARO ISSA, TR. LUIGI SOLETTA

mercoledì 16 giugno 2010

Il mondo nostro non è che un abbozzo rude e indigesto,
prigioniero ancora del girar delle sere e dell'albe!
Ed il Destino è pialla che serve a spianarlo:
ancora incompleta è questa forma di fango!

MUHAMMAD IQBAL, TR. ALESSANDRO BAUSANI

martedì 15 giugno 2010

LETTERA

Ero sull'ultimo autobus dalla piazza.
La sera era torbida e greve
come acqua vuota.

Avevo la continua sensazione
che sarei salpato dal finestrino
e mi sarei unito alle nubi in cielo.

Per confortarmi almeno un poco
decisi che prima di volar via
avrei tratto un sospiro profondo.

Ché di me rimanesse qualcosa ad alta voce.

JAN SKACEL, TR. ANNALISA COSENTINO

lunedì 14 giugno 2010

Cerco nomi di luoghi nella memoria
illumino la tua nuca con una fiamma
gocce di pioggia tintinnano in fondo a un recipiente
il mio fiato scava nella nerezza del giorno
la presenza è nella pura perdita di questo fiore che vvediamo

FRANCOIS CHARRON, TR. TITTI FOLLIERI

domenica 13 giugno 2010

SEXTO EPITALAMIO

VEO
los espacios vacíos
de este mundo,
lo que hay
entre árbol y árbol,
cristalino,
entre el cielo y el mar,
lo que rodea y separa
a cada cosa
y las une:
los blancos
vivos
de la página
- con qué reverencia

CINTIO VITIER