sabato 27 marzo 2010

S'ODE ANCORA IL VENTO

Già da più notti s’ode ancora il mare,
lieve, su e giù, lungo le sabbie lisce.
Eco d’una voce chiusa nella mente
che risale dal tempo; ed anche questo
lamento assiduo di gabbiani: forse
d’uccello delle torri, che l’aprile
sospinge verso la pianura. Già
m’eri vicina tu con quella voce;
ed io vorrei che pure a te venisse,
ora, di me un’eco di memoria,
come quel buio murmure di mare.

SALVATORE QUASIMODO

venerdì 26 marzo 2010

SENTIMENTO

Se c’è una donna che più di te stesso
ami, e sei pronto a darle anche la tua
felicità, senza aspettarti un grazie,
perché non vuoi che non esista più,
perché non osi augurarle la morte?
E se sparisci per lei, se permetti
che parta e ti rassegni a non vederla,
a non saperne nulla e solo la ami
perché non chiedi per lei, e per te,
la pace, il nulla, la gioia più grande?

DESZŐ KOSZTOLÁNYI, TR. UMBERTO ALBINI

giovedì 25 marzo 2010

È Lui l’amore! Vive solitario perché
il suo riposo è fatica, un mali il suo

inizio e la sua fine una morte.
Se vuoi vivere felice, sii martire d’amore

Se no lascia l’amore a quelli che sanno
Amare. Chi non muore davvero del suo amore

Di vivere d’amore non avrà la ventura.
Si può gustare il miele senza conoscere
dell’ape la trafittura?

IBN AL-FARID, TR. GIUSEPPE CONTE

mercoledì 24 marzo 2010

AMOR GIOVANE

Mi ha donato il suo giovane amore
una sera nel fresco del bosco.
Nell’odoroso crepuscolo la terra affondava,
mentre una terra batteva l’ore.
Per sentieri invitanti tra macchie e cespugli
Nel paradiso più buio delle driadi
Andavam beatamente dimentichi,
in sogni di cruda audacia giovanile.

Sonava su dai recessi notturni
Inno nuzial di corde sussurranti;
volava dagli abeti, dalle rose canine
sui pendii e sui prati di trifoglio.
Punto d’argento nel cielo turchino,
stava a sbirciare Venere, sovranamente immota,
noi caduti l’uno nelle braccia dell’altro
a sentire doppio nei petti il suo fervido battito.

Scendemmo insieme giù per la valle,
dove il ruscello scorre così muto,
bevemmo al fonte in tazza di scorza
il fuoco delle labbra arse dai baci.
Per un prato fiorito d’orchidee
vagammo, ebbri di estive fragranze,
il capo levato su dalle stelle
in una febbre di pensieri ondeggianti.

ERIK AXEL KARLFELDT, TR. DARIA ROSSI

martedì 23 marzo 2010

DRAME DE L'EXPRESSION

Mes pensées les plus chères sont étrangères au monde,
si peu que je les exprime lui paraissent étranges. Mais
si je les exprimais tout à fait, elles pourraient lui deve-
nir communes.

Hélas ! Le puis-je ? Elles me paraissent étranges à
moi-même. J’ai bien dit : les plus chères…

Une suite (bizarre) des références aux idées, puis aux
paroles, puis aux paroles, puis aux idées.

FRANCIS PONGE

lunedì 22 marzo 2010

L’ideale che resiste è sempre lo stupore. La freschezza del
verde
nel prato, la pace tra gli alberi, la foresta sulla collina
e, infine, a bocca aperta, il candore di una garzetta
che, sospinta dentro la corni, veleggia e pencola
con un saltello si raddrizza, e pare proprio un emblema!
C’è un altro pensiero che sorprende: lo sparviero
sul gomito di un ramo che sfreccia in cielo silenzioso
come un falco, distende in cerchi il suo volo al di sopra
di lodi e critiche ed ecco che, con la tua stessa indifferenza,
piomba su un topo di campagna e lo strazia con gli artigli
Sulla pagina del prato e su questa pagina le parole sono
le stessa, la garzetta incute meraviglia e lo sparviero stride
sopra una cosina morta, un amore che era solo supplizio.

DEREK WALCOTT. TR. LUIGI SAMPIETRO

domenica 21 marzo 2010

UN ALBERO

Un albero ampio
dove non canti l’uccello,
né salgano gli scoiattoli,
né si nasconda l’inquietudine.

Un albero che raggiunga la calma
come gli altri l’altezza e lo spessore.

Voglio piantare un albero di silenzio
e sedermi ad aspettare
che cadano i suoi frutti.

ANTONIO DELTORO, TR. EMILIO COCO