mercoledì 24 marzo 2010

AMOR GIOVANE

Mi ha donato il suo giovane amore
una sera nel fresco del bosco.
Nell’odoroso crepuscolo la terra affondava,
mentre una terra batteva l’ore.
Per sentieri invitanti tra macchie e cespugli
Nel paradiso più buio delle driadi
Andavam beatamente dimentichi,
in sogni di cruda audacia giovanile.

Sonava su dai recessi notturni
Inno nuzial di corde sussurranti;
volava dagli abeti, dalle rose canine
sui pendii e sui prati di trifoglio.
Punto d’argento nel cielo turchino,
stava a sbirciare Venere, sovranamente immota,
noi caduti l’uno nelle braccia dell’altro
a sentire doppio nei petti il suo fervido battito.

Scendemmo insieme giù per la valle,
dove il ruscello scorre così muto,
bevemmo al fonte in tazza di scorza
il fuoco delle labbra arse dai baci.
Per un prato fiorito d’orchidee
vagammo, ebbri di estive fragranze,
il capo levato su dalle stelle
in una febbre di pensieri ondeggianti.

ERIK AXEL KARLFELDT, TR. DARIA ROSSI

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