venerdì 1 ottobre 2010

PATRIE

Non importa se non sai
quando è che ti tocca l'incandescenza dell'aria.
L'importante è che tu la riceva
e più importante ancora
è che tu apra così il paese della bontà
I sogninon sanno nulla di se stessi.
Anche l'aria ignora se stessa ed entra
per farsi bella nella tua bellezza.
Nel suo chiarore canta il tuo volto
come una patria.

JUAN GELMAN, TR. LAURA BRANCHINI

giovedì 30 settembre 2010

LAVOISIER

Nella poesia,
natura variabile
delle parole,
niente si perde
o crea,
tutto si trasforma:
ogni poesia
nel suo profilo
incerto
e calligrafico,
già sogna
un'altra forma.

CARLOS DE OLIVEIRA, TR. GIUSEPPE TAVANI

mercoledì 29 settembre 2010

Grandi misteri abitano
la soglia del mio essere,
la soglia dove esitano
grandi uccelli che fissano
il mio tardivo andar al di là di vederli.

Sono uccelli pieni di abisso,
come ci sono nei sogni.
Esito se scandaglio e medito,
e per la mia anima è cataclisma
la soglia dove essa sta.

Allora mi sveglio dal sogno
e mi rallegro della luce,
seppure malinconico giorno;
perché la soglia è paurosa
e ogni passo una croce.

FERNANDO ANTONIO NOGUEIRA PESSOA, TR. ANTONIO TABUCCHI

martedì 28 settembre 2010

RITORNO

Ritorno di notti
Doni di Dio

Del visto
ma
invisibile

Dell'impossibile
ma
Vero

Un presagio di Deità
intralcia la strada, i movimenti

LJERKA TOT NAUMOVA, TR. BRUNO ROMBI

lunedì 27 settembre 2010

SIC TRANSIT...

Di tutte le cose la più stupefacente è la nostra fiducia.
Giorno e notte: due coni d'una grande clessidra.

Soltanto di notte puoi udire come si sbriciola il tempo
dalla notte nel giorno,
da un'immensità in un'altra immensità.

Soltanto a notte puoi udire
lo sfregolio del levigato pulviscolo degli anni luce:
da dove? verso dove?
Bisogna peoprio saperlo?...

Soltanto udito il proprio cure e il battito del sangue,
forse rifletterai
che qualcosa di molto importante t'è celato ancora.

La vita?
Ma eppure tu stesso sei la vita.
La morte?
Ma eppure tu stesso sei la morte.

O forse un crocevia
che
lo stesso senso a tutti elargisce
s'odi il proprio cuore
e del sangue il battito?

Come fruscia il pulviscolo levigato degli anni luce!...

ROBERTAS KRETURAKIS, TR. PIETRO U. DINI

domenica 26 settembre 2010

Quando nella bianca stanza d'ospedale di Charité
mi svegliai verso il mattino
e udii il merlo cantare+
mi resi conto: da tempo
non avevo più paura della morte. Poiché
nulla può più mancarmi, posto
che io manchi. Ora
riuscivo a rallegrarmi di tutti
i canti di nmerli anche dopo di me.

BERTOLT BRECHT, TR. ROBERTO FERTONANI