sabato 30 gennaio 2010

BAMBINI E ADULTI

A dieci anni credevo
che la terra fosse degli adulti.
Potevano fare l'more, fumare, bere a volontà,
andare dove gli pareva.
Soprattutto schiacciarci col loro potere indomabile.

Ora conosco per lunga esperienza il luogo comune:
in realtà non ci sono adulti,
solo bambini invecchiati.

Voglino ciò che non hanno:
il gioccattolo altrui.
Han paura di tutto.
Obbediscono sempre a qualcuno.
Non dispongono della loro esistenza.
Piangono per qualsiasi cosa.

Ma gli manca il coraggio di quando avevano dieci anni:
lo fanno di notte e in silenzio e da soli.

JOSE' EMILIO PACHECO, TR. STEFANO BERNARDINELLI

venerdì 29 gennaio 2010

FRONTE

Il sole rifà capolino sui vetri
Gli uccelli cantano
La speranza si allarga sui vetri
Col dorato mattutino insorto,
Le rivoluzioni scuotono alla radice le umide case
In bella luce marciano gli eroi
Sui teti blu marciano le nude teste
Intere famiglie di antichi tiranni irosi

Quando l'uomo addossato alla sua cattiva stella
E' morto
Crivellato dai suoi cento e cento colpi meritati
Il fronte in un azzurro calmo prende forma.

PIERRE JEAN JOUVE, TR. NELO RISI

giovedì 28 gennaio 2010

L'UOMO VISTO DALL'ALTO MARE

Limmobilità d'un fiore come domicilio
l'erba come occupazione di tutta una lungavita
nel cuore di montagne che cercano a tentoni la loro primavera
rapace e seduttrice per quanto intorpidita
una volontà d'uomo muta i costumi dei colori

Pazzo per il color malva egli impaglia accuratamente i suoi sorrisi
marinaio senza specchi si dissolve nel
dileguarsi di musiche che sbarcano
il gusto della presenza umana nel cuore di ogni ruscello

Condividendo l'innocente curiosità di una mela
egli si spoglia dei giorni mano a mano che cresce
si strappa gli uccelli che incupiscono il suo sguardo
senza sapere che essi portano con sé nella tomba
il tratto più visibile del carattere delle sere

JUAN LARREA, TR. VITTORIO BODINI

mercoledì 27 gennaio 2010

GIU', IV

Questo è
il regno del non detto,
il regno di chi non dice:

tutti quelli distrutti dalla guerra
tutti quelli che muoiono di fame
tutti quelli bastonati a morte
e sepolti in fosse, quelli straziati
per convenienza o denaro,
tutti quelli che urlano
rinchiusi in una cella, tutti i bambini
uccisi, le spose ammazzate,
tutti i suicidi.

Dicono:
Parla per noi (a chi)
Alcuni dicono: Vendicaci (su chi)
Alcuni dicono: Prendi il nostro posto.
Alcuni dicono: sii testimone.
Altri dicono (e queste sono donne):
Sii felice per noi.

MARGARET ATWOOD, TR. GIORGIO SENSU E ANDREA SIROTTI

UN GRIDO

Mi ci vuol più pazienza;
mi ci vuole una scienza
che, avuta da bambino,
se invecchio l'avvicino

di nuovo: questa debilità
che non so che sarà
di me che sempre sono
una creatura, un uomo,

un grido!

Un grido... o un'allegria
da ciarpame di nido
che i piovaschi han conciato
eppure qui, rinato,

forse risorto... un misero
grido di felicità,
un grido di bisogno
che non cerca ritorno,

che col mio giorno va.

CAMILLO BETOCCHI

CAMILLO BETOCCHI

lunedì 25 gennaio 2010

LA VETTA DELL'ALBERO

Stasera ci vedremo. Ci diremo
parole che potrebbero portarci
per sempre lontani da noi. Ma anche è possibile
che dopo il sonno o dopo molti sonni
si venga a una notte chiarissima, a un'altra
giornata da intraprendere.
E ora mi chiedo
dov'è la forza che prego per noi.

Se tra i miei occhi alal radice della fronte
o sotto lo sterno dove il sussulto si ostina
o nella vetta dell'albero che spia la pioggia
o in te che patisci sulle piccole spalle

il peso del dio senza conoscerlo.

FRANCO FORTINI

domenica 24 gennaio 2010

GUARIGIONE

Per un istante un velo di sole coprirà ogni cosa
e tutto giarirà sotto il fulgore dei tuoi occhi.
Perfino l'odore del tuo corpo sana.

TITOS PATRIKIOS, TR. NICOLA CROCETTI