sabato 18 luglio 2009

CANZONIERE, 12

Se la mia vita da l'aspro tormento
si può tanto schermir, e dagli affanni,
ch'i' veggia per vertù degli ultimi anni,
donna, de' be' vostr'occhi il lume spento,
e i cape' d'oro fin farsi d'argento,
e lassar le ghirlande e iverdi panni
e 'l viso scolorir che ne' miei danni
a llamentar mi fa pauroso e lento,
pur mi darà tanta baldanza Amore
ch'i vi discovrirò de' miei martiri
qua' sono stati gli anni, e i giorni e l'ore;
e se 'l tempo è contrario a be' desiri,
non fia ch'almen non giunga al mio dolore
alcun soccorso di tardi sospiri.

FRANCESCO PETRARCA

LA VITA OGGI MI PIACE MOLTO MENO

La vita oggi mi oiace molto meno,
ma mi piace ancora vivere: che dicevo?
Quasi toccai la parte del mio tutto e mi contenni
con uno sparo sulla lingua dietro la mia parola.

Oggi mi palpo il mento in ritirata
e in questi momentanei pantaloni mi dico:
Tanta vita e giammai!
Tanti anni e sempre le mie settimane!...
Padre e madre sepolti con la pietra
e l'irrigidimento che resiste;
fratelli a tutto tondo, i miei fratelli,
e il mio essere in piedi e col gilet.

In modo enorme mi piace la vita
ma, naturalmente,

con la mia morte amata e il mio caffè
e vedendo i frondosi castagni di Parigi
e dicendo:
E' un occhio questo, quello; una fronte questa, quella... E ripetendo:
Tanta vita e giammai mi manca la canzone!
Tanti anni e sempre, sempre, sempre!

Dissi corpetto, dissi
tutto, parte, ansia, quasi, per non piangere.
Che davvero ho sofferto nell'ospedale qui accanto
ed è bene ed è male aver guardato
dal basso verso l'alto il mio organismo.

Mi piacerà vivere sempre, anche di pancia,
perché, come dicevo e lo ripeto,
Tanta vita e giammai! TE tanti anni,
e sempre, molto sempre, sempre, sempre!

CESAR VALLEJO, TR. ROBERTO PAOLI

EPILOGO

Ho scritto obliquamente ho scritto tra il SI' e il NO ho inciso
indecifrabili rune. Alla vostra solitudine
ho dato il mio volto ma forse voi non leggerete
mai queste epigrafi e verrà l'inverno
lungo con le sue statue. Più oltre - non date retta a nessuno! -
più oltre è il bianco. Gli aracnidi tessono
intorno agli stemmi la loro tela, i popoli si passano l'un l'altro
a turno la loro follia e le loro ombre
e gnomi invisibili pullulano accendendo i lampioni
che il vento continua a spegnere.

ANATOL EMILIAN BACONSKY, TR. MARCO CUGNO

mercoledì 15 luglio 2009

ARIETTE DIMENTICATE, I°

il vento nella piana
trattiene il suo fiato
(FAVANT)


E' l'estasi languida
la spossatezza amorosa,
tutti i brividi dei boschi
nella stretta della brezza,
è verso i grigi intrichi
il coro delle piccole voci.

O fragile e fresco brusìo!
Zufolano e bisbigliano,
somiglia a quel tenue grido
ch'esala l'erba smossa...
diresti il sordo rotolìo
di sassi in acqua che vira.

Quest'anima che sospira
in questo lamento dornmiente
è la nostra, non è vero?
è la mia e la tua, di cui spira
pianissimo l'umile antifona
in questa tiepida sera?

PAUL VERLAINE, TR. LUCIANA FREZZA

martedì 14 luglio 2009

E già tornato da Pisa a Triturrita
volgevo le pendule vele a una nitida Noto:
di colpo il cielo si lordò di nembi,
le nubi rotte spargevano raggi erranti.
Ci tratteremmo. Chi affronterebbe i flutti pronti
a rabbia
con un presagio così maligno di tempesta?
Passiamo il tempo degli ozi navali a caccia di fiere
nelle vicine selve, per muoverci un poco.
Il nostro ospite, alla villa, appresta le attrezzature
e cagne esperte a riconoscere gli odori delle tane.
Si abbatte in trappola e nelle reti, rada frode,
e cade, fulmine di zanne, un cinghiale:
tremendo, anche per il forte Meleagro,
tale da rompere la stretta di Ercole.
Risuona il corno per l'eco dei colli, allora,
torniamo, e i canti fanno leggera la preda.

RUTILIO NAMAZIANO, TR. ALESSANDRO FO

lunedì 13 luglio 2009

ARIELE

Insù, pipando, su ali raccolte,
queste piccole gracule brune han guadagnato
un'altezza di là di quanto
la loro specie abbia mai sostenuto
ma quale di loro ceda per prima
cade per il falco roteante in basso
che lassù le ha spinte.
Niente è libero quando lo si è spiegato.

LES MURRAY, TR. GAETANO PRAMPOLINI

UN SOGNO CHE ABITA IL SOGNO

Sogno un uomo che ha raccolto isuoi resti in un bacio
un uomo che mi invada l'anima
che mi indossa come un vestito do seta.



Che vive nell'esilio
e quando mi dissolvo
mi trattiene nel borgo dell'anima
senza abluzioni e senza sepoltura!

AMEL MOUSSA, TR. REDDAD CHERRATI