Durante l’amore,
ahi,
ti si è strappata la collana di perle
e
come stille di pianto le perle
splendenti
sono rotolate piangendo fra le pieghe
dei cuscini ardenti.
Vedi,
le pelle sono rotolate
come talvolta sopra la pelle
dei nostri corpi ansimanti tra le lacrime
scorre la rugiada
intonando il suo canto esausto
in
ricordo
d’un amplesso.
Hai visto
non hai fatto attenzione e,
dopo i bsaci
la perla dell’amore
è scivolata via da te.
MIKLOS RADNOTI, TR. ROBERTO RUSPANTI
giovedì 14 ottobre 2010
mercoledì 13 ottobre 2010
LA ROSA
La rosa,
l’immarcescibile rosa che non canto,
quella che è peso e fragranza,
quella del nero giardino nella notte profonda,
quella di qualunque giardino in qualunque sera,
rosa che risorge dalla tenue
cenere per arte d’alchimia,
rosa dei persiani e di Ariosto,quella che è sempre sola,
quella che è sempre la rosa delle rose,
il giovane fiore platonico,l’ardente e cieco fiore che non canto,
la rosa irraggiungibile.
JORGE LUIS BORGES, TR. LIVIO BACCHI WILCOCK
l’immarcescibile rosa che non canto,
quella che è peso e fragranza,
quella del nero giardino nella notte profonda,
quella di qualunque giardino in qualunque sera,
rosa che risorge dalla tenue
cenere per arte d’alchimia,
rosa dei persiani e di Ariosto,quella che è sempre sola,
quella che è sempre la rosa delle rose,
il giovane fiore platonico,l’ardente e cieco fiore che non canto,
la rosa irraggiungibile.
JORGE LUIS BORGES, TR. LIVIO BACCHI WILCOCK
martedì 12 ottobre 2010
lunedì 11 ottobre 2010
TI PIANGERO' SEMPRE, MI SENTI - DA SOLO - IN PARADISO?, III
Così parlo di te e di me
Perché ti amo e nell’amore so
Entrare come Plenilunio
Da ogni parte, per il tuo piccolo piede nelle lenzuola sconfinate
So sfogliare gelsomini – ed ho la forza,
Sopita, di soffiare, di portarti
Attraverso passaggi luminosi e segreti passaggi
Alberi ipnotizzati con ragnatele inargentate
Di te hanno sentito parlare le onde,
Come accarezzi, come baci,
Come sussurri il “cosa” e il “sì”
Tutt’intorno alla gola, alla baia
Sempre noi la luce e l’ombra
Sempre tu la piccola stella e sempre io l’oscuro natante
Sempre tu il porto ed io il faro di destra
Il molo bagnato e il bagliore sui remi
In alto nella casa con i rampicanti
Le rose intrecciate, l’acquache si fa fredda
Sempre tu la statua di pietra e sempre io l’ombra che
cresce
Tu l’imposta accostata, io il vento che la apre
Perché ti amo e ti amo
Sempre tu la moneta ed io l’adorazione che le dà valore
Tanto la notte, tanto l’urlo nel vento
Tanto la goccia nel cielo, tanto il silenzio
Tutt’intorno il mare despota
L’arcata del cielo con le stelle
Tanto il tuo piccolo respiro
Tra le quattro pareti, il soffito, il pavimento
Io non ho altro se non
L’urlo che è tuo e colpisce la mia voce
L’odore ch’è tuo e s’infuriano gli uomini
Perché non sopportano quel che non hanno
Provato ed è loro straniero
È presto ancora in questo mondo amore mio
Per parlare di te e di me.
ODISSEAS ELITIS, TR. PAOLA MARIA MINUCCI
Perché ti amo e nell’amore so
Entrare come Plenilunio
Da ogni parte, per il tuo piccolo piede nelle lenzuola sconfinate
So sfogliare gelsomini – ed ho la forza,
Sopita, di soffiare, di portarti
Attraverso passaggi luminosi e segreti passaggi
Alberi ipnotizzati con ragnatele inargentate
Di te hanno sentito parlare le onde,
Come accarezzi, come baci,
Come sussurri il “cosa” e il “sì”
Tutt’intorno alla gola, alla baia
Sempre noi la luce e l’ombra
Sempre tu la piccola stella e sempre io l’oscuro natante
Sempre tu il porto ed io il faro di destra
Il molo bagnato e il bagliore sui remi
In alto nella casa con i rampicanti
Le rose intrecciate, l’acquache si fa fredda
Sempre tu la statua di pietra e sempre io l’ombra che
cresce
Tu l’imposta accostata, io il vento che la apre
Perché ti amo e ti amo
Sempre tu la moneta ed io l’adorazione che le dà valore
Tanto la notte, tanto l’urlo nel vento
Tanto la goccia nel cielo, tanto il silenzio
Tutt’intorno il mare despota
L’arcata del cielo con le stelle
Tanto il tuo piccolo respiro
Tra le quattro pareti, il soffito, il pavimento
Io non ho altro se non
L’urlo che è tuo e colpisce la mia voce
L’odore ch’è tuo e s’infuriano gli uomini
Perché non sopportano quel che non hanno
Provato ed è loro straniero
È presto ancora in questo mondo amore mio
Per parlare di te e di me.
ODISSEAS ELITIS, TR. PAOLA MARIA MINUCCI
domenica 10 ottobre 2010
CAREZZA
Le mie calde mani, bagnale
Nelle tue… Nulla calma
Come d’amore ondulati
I passaggi d’una palma.
Per quanto mi siano familiari,
I tuoi anelli con lunghe pietre
Si fondono nel brivido
Che le palpebre fa serrare
E il male si allarga, si allarga,
Come una lastra è polita
Una carezza lo estende
Fino alla melanconia.
PAUL VALERY, TR. GIANCARLO PONTIGGIA
Nelle tue… Nulla calma
Come d’amore ondulati
I passaggi d’una palma.
Per quanto mi siano familiari,
I tuoi anelli con lunghe pietre
Si fondono nel brivido
Che le palpebre fa serrare
E il male si allarga, si allarga,
Come una lastra è polita
Una carezza lo estende
Fino alla melanconia.
PAUL VALERY, TR. GIANCARLO PONTIGGIA
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