sabato 10 luglio 2010

come se ti perdessi, così ti amo.
come se ti vedessi (fave dorate
sotto il giallo) così ti afferro brusco
Inamovibile, e ti respiro intero

Un arcobaleno d'aria in acque profonde.

Come se tu mi permettessi tutto il resto.
Io mi fotografo in portoni di ferro
Ocra, alti, e io invece diluita e minima
Nella dissoluzione di ogni commiato.

Come se ti perdessi sui treni, nelle stazioni
O contornando con specchi di acque
Rimovente uccello, così ti unisco a me
Di reti e di bramA inondata.

HILDA HILST, TR. SILVIA CASTRO

venerdì 9 luglio 2010

Dimenticare non puoi
se levigato mi hai il cuore.
Fui bimba amorosa
che modellavi nel fuoco
con soffi sottili come il vento d'autunno.

BIAGIA MARNITI

giovedì 8 luglio 2010

La conoscenza è nella nostalgia.
Chi non si è perso non possiede.

PIER PALO PASOLINI

mercoledì 7 luglio 2010

Come ben sai, con tubinìo di gemiti
è primavera ancora:

brindiamo con quel vino che ben sai,
brindiamo a quel suo volto,
ed io m’immolerò,
tra fiamme alte d’incendio,
a evitar che sia danno
agli angeli, ben sai.
Sì, lontano da te
non ha pace l’anima, lo sai,
ma un cenno tuo l’accheta.
Mi trafiggi e nel cuore,
per questa morte mia,
non t’aspetti condanna, eppure sai
che giustizia vorrebbe sua misura.
Sul volto tuo remoto
ecco Rohi s’affigge:
ben lo sai, ma ai rivali
graziosa dai convegno.

KHUSHHAL KHAN, TR. LUCIA SERENA LOI

Commissioner for Human Rights

Commissioner for Human Rights

martedì 6 luglio 2010

GOLA

Oltre ogni speranza di accesso
Il tuo regno inizia; questa è la mia frontiera.
Tra noi ululano i fantasmi di morti di tanto tempo fa,
Ma il ponte che attraverso, nascosto alla vista
Anche in pieno giorno, sulla golasenza fondo
Vibra e fa eco sotto i miei forti passi
Perché io ho bisogno di te.

ROBERT GRAVES, TR. MARISA SARACINO

lunedì 5 luglio 2010

Pena d'amore cercava un luogo
che fosse del tutto brullo e solitario:
trvò allora il mio cuore desolato
e in quel vuoto fece il suo nido.

j. W, GOETHE, TR. ROBERTO FERTONANI

domenica 4 luglio 2010

Se io, ancir che nessuno
potessi avere sul volto
quel lampo fugace
che quegli alberi hanno,

avrei quella gioia
che le cose al di fuori,
perché la gioia è dell'attimo;
dispara col sole che gela.

Qualunque cosa m'avrebbe meglio
giovato della vita che vivo:
vivere questa vita di estraneo
che da lui, dal sole, mi era venuta!

FERNANDO PESSOA, TR. ANTONIO TABUCCHI