Se io, ancir che nessuno
potessi avere sul volto
quel lampo fugace
che quegli alberi hanno,
avrei quella gioia
che le cose al di fuori,
perché la gioia è dell'attimo;
dispara col sole che gela.
Qualunque cosa m'avrebbe meglio
giovato della vita che vivo:
vivere questa vita di estraneo
che da lui, dal sole, mi era venuta!
FERNANDO PESSOA, TR. ANTONIO TABUCCHI
domenica 4 luglio 2010
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