sabato 26 aprile 2008

Solitaria natura
stupiscono i fanciulli
cui riescono pupazzi
d’argilla nelle cave,
germogli crescono
nel vento, nell’ombra.
Su mio padre steso nella terra
nasce un tappeto di dalie.
Il cimitero è il solo
Giardino del paese.
ROCCO SCOTELLARO

venerdì 25 aprile 2008

La nube-preghiera è passata di lato
Le lacrime si sono infilzate, hanno calpestato le rughe,
i denti, i guanti. Assopisciti, o malato
terzo occhio, monocolo della porta
con la corda di una piccola crepa
sull’uomo,
in piedi
quasi fosse senza fiore,
con il dito
sul punto sensibile del campanello
bisognoso
di una cosa soltanto:
lo scatto
della serratura…
Dormi, mia dolcezza, assopisciti, svanisci,
dormi, balbetta indocile, allungati
verso i piedini, i sandaletti,
dormi e sogna…
una primavera − verde − da impazzire…
MARINA GOL’DENBERG, TR. MAURO MARTINI
Sono stordito a tutto questo sprigionarsi, questo
divampare di fuochi neri,luci sul nero della terra, questa
folata di crescita, questi soffi di vapore che
vanno in selvatici vortici, sono
volti di uomini sbocciati sotto il mio
sguardo.
E io, che specie di fuoco sono io tra tutto
questo bruciare della primavera?Sono quello che manca,
io. Neanche pallido fumo come il resto della
gente, meno del vento che corre al fiammeggiante
richiamo.
HERBERT LAWRENCE, TR.PAOLO PETRONI

giovedì 24 aprile 2008

Non è vero, non è vero
che veniamo sulla terra per vivere!
Veniamo solo per dormire.
Veniamo solo per sognare.

Il nostro corpo è un fiore.
L’erba diventa verde in primavera,
così i nostri corpi si aprono
e sbocciano come fiore.

Alcuni aprono la corolla,
poi appassiscono.
TOCHIHUITZIN COYOLCHIUHQUI, TR. STORTONI-HAGER

mercoledì 23 aprile 2008

E così una mattina di marzo aprivo le persiane
e rosa tutto fiori c’era un albero
Mi diceva Carlo Thouar che avevo molta fortuna
a non vedere solo case scialbe.
“Sì, è proprio bello”, dicevo.”C’è la magnolia altissima
che ho messo nella poesia. E una volta anche scrissi
dello strido di una foglia
e di uccelli caduti di nido.

Ma quelli non erano qui. Li avevo pianti da bambino.
Che feci una buca in terra per un corpicino
e una croce di stecchi ci avevo messo.
Anche mia figlia da piccola fece lo stesso,
accucciata e severa,
e poi non si trovò mai più dov’era
fra l’erba quel sepolcro.

Fra l’erba…Non è
davvero questione i tempo o di spazio!
Dalla finesta mi discosto, caro Carlo, non sazio.
Eppure lo conosco di che cosa è composto il giardino
fresco fiorito marzolino
dove visi votivi minuti
di spiriti mesti dai rami
come corolle oscillsno.
FRANCO FORTINI

martedì 22 aprile 2008

Il cielo porta un pesante pesante carico
La terra noi
Il mare noi.
LARS FÖRSSELL, TR. GIACOMO OREGLIA

lunedì 21 aprile 2008

L’ho compreso tutto il tuo messaggio,
lontana primavera. L’ho scolpito
su pietre d’aria eterna. Nessun vento
nessun essere umano può annullarlo.

Fate attenzione, posteri, a tradurlo.
Ci sono dei segreti, dei misteri
fra riga e riga. Dio o chi per lui
è solo autorizzato a far da interprete.
LUISA MARIA SPAZIANI

domenica 20 aprile 2008

APRILE E SILENZIO

La primavera giace deserta.
scuro come velluto il fossato
si snoda al mio fianco
senza immagini riflesse.

Soli a splendere
Sono dei fiori gialli.

Mi porta la mia ombra,
come la sua nera custodia
un violino.

La sola cosa che voglio dire
brilla fuori dalla mia portata
come l’argento
del banco dei pegni.
TOMAS TRANSTRÖMER, MARIA CRISTINA LOMBARDI