La nube-preghiera è passata di lato
Le lacrime si sono infilzate, hanno calpestato le rughe,
i denti, i guanti. Assopisciti, o malato
terzo occhio, monocolo della porta
con la corda di una piccola crepa
sull’uomo,
in piedi
quasi fosse senza fiore,
con il dito
sul punto sensibile del campanello
bisognoso
di una cosa soltanto:
lo scatto
della serratura…
Dormi, mia dolcezza, assopisciti, svanisci,
dormi, balbetta indocile, allungati
verso i piedini, i sandaletti,
dormi e sogna…
una primavera − verde − da impazzire…
MARINA GOL’DENBERG, TR. MAURO MARTINI
venerdì 25 aprile 2008
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