Una freccia per andare a segno non può
deviare molto. Ma un buon tiratore
calcola la distanza e il vento.
Così, quando miro a te, miro un po' più alto.
OLAV H. HAUGE, TR. FULVIO FERRARI
sabato 24 luglio 2010
venerdì 23 luglio 2010
IMMAGINI DELLA STRADA, 3
Buia è la salita, buia è la casa -
ma ancor più buia la sua cantina -
sotterranea, nessuna feritoia -
il collo della cantina fa da collo e finestra -
e laggiù nell'angolo piùbuio
sui scorge una dinamo ronzante,
che sprizza scintille attorno alla ruota;
nera e sinistra, occultamente
macina luce a tutta la contrada.
AUGUST STRINDBERG, TR. GIACOMO OREGLIA
ma ancor più buia la sua cantina -
sotterranea, nessuna feritoia -
il collo della cantina fa da collo e finestra -
e laggiù nell'angolo piùbuio
sui scorge una dinamo ronzante,
che sprizza scintille attorno alla ruota;
nera e sinistra, occultamente
macina luce a tutta la contrada.
AUGUST STRINDBERG, TR. GIACOMO OREGLIA
giovedì 22 luglio 2010
ESPLORAZIONI
Se siamo ciò che siamo, che saremo
se non quello che siamo? Siamo, abbiamo
sei piedi e settant'anni, per vedere
la luce, e abbandonarla per la tomba.
Mondi non siamo, no, né infiniti,
non abbiamo diritti sulla pietra
tranne quello di testimoniare
nell'invenzionedella città uman
la morte, noi stessi, il nostro amore.
S'alza lq torre simile a una freccia
dall'orlo della terra verso il cielo,
nllo stagno stellato in alto e in basso,
tuffanndosi e scalando il nostro mondo
per rendere più angusta la distanza
tra il mondo che tu hai chiuso negli occhi
e il mondo luminoso che indietreggia.
STEPHEN SPENDER, TR. ALFONSO RIZZARDI
se non quello che siamo? Siamo, abbiamo
sei piedi e settant'anni, per vedere
la luce, e abbandonarla per la tomba.
Mondi non siamo, no, né infiniti,
non abbiamo diritti sulla pietra
tranne quello di testimoniare
nell'invenzionedella città uman
la morte, noi stessi, il nostro amore.
S'alza lq torre simile a una freccia
dall'orlo della terra verso il cielo,
nllo stagno stellato in alto e in basso,
tuffanndosi e scalando il nostro mondo
per rendere più angusta la distanza
tra il mondo che tu hai chiuso negli occhi
e il mondo luminoso che indietreggia.
STEPHEN SPENDER, TR. ALFONSO RIZZARDI
mercoledì 21 luglio 2010
FORESTA
Balenano occhi di belve, fuochi di briganti.
Mi sono ingrandito accanto a te, come una foresta.
Se tu dessi una radura alle mie fiere,
mansuetudine ai tapaci che ho in me!
Tàgliati una strada attraverso me, se hai un dio.
O cercalo qui.
GYULA ILLYES, TR. UMBERTO ALBINI
Mi sono ingrandito accanto a te, come una foresta.
Se tu dessi una radura alle mie fiere,
mansuetudine ai tapaci che ho in me!
Tàgliati una strada attraverso me, se hai un dio.
O cercalo qui.
GYULA ILLYES, TR. UMBERTO ALBINI
martedì 20 luglio 2010
DIFFERENZE
Fra Hölderlin e la follia di Hölderlin
ci sono differenze.
La poesia non è un destino.
Nessuno sa chi sia la poesia per se stessa.
Nel recinto del cielo ci sono gabbie
senza stelle né dolore. La
bambina che voltò l’angolo
in lacrime è assurda? Come
il suonno dells mis fsme oggi? L’insania
vaga per le strade? Si ferma
in una casa qualsiasi?
La tua?
JUAN GELMAN, TR. LAURA BRANCHINI
ci sono differenze.
La poesia non è un destino.
Nessuno sa chi sia la poesia per se stessa.
Nel recinto del cielo ci sono gabbie
senza stelle né dolore. La
bambina che voltò l’angolo
in lacrime è assurda? Come
il suonno dells mis fsme oggi? L’insania
vaga per le strade? Si ferma
in una casa qualsiasi?
La tua?
JUAN GELMAN, TR. LAURA BRANCHINI
lunedì 19 luglio 2010
Quando i bimbi giocano
e li odo giocare,
qualcosa nella mia anima
comincia arallegrarsi
e tutta quell'infanzia
che non ebbi mi viene
in un'onda di allegria
che non fu di nessuno.
Se chi fui è un enigmi,
e chi sarò visione,
chi sono almeno questo
sento nel cuore.
FERNANDO ANTONIO NOGUEIRA PESSOA, TR. ANTONIO TABUCCHI
e li odo giocare,
qualcosa nella mia anima
comincia arallegrarsi
e tutta quell'infanzia
che non ebbi mi viene
in un'onda di allegria
che non fu di nessuno.
Se chi fui è un enigmi,
e chi sarò visione,
chi sono almeno questo
sento nel cuore.
FERNANDO ANTONIO NOGUEIRA PESSOA, TR. ANTONIO TABUCCHI
domenica 18 luglio 2010
J’étais venu pour être seul
devant les campagnes désertes
Les soleil sourcillait à peine
Sous de petits buissons d’epines
Le vent paraissait dissiper
le sillage d’ombres des arbres
Ne glissaient-ils pas sur les prés
Entre les étincelles d’eau
comme des mâtures lointaines
J’avais oublié que les champs
les pierres les ombres mouillées
ôteraient à mon amertume
La douceur du monde est lointaine
JEAN-PIERRE COLOMBI
devant les campagnes désertes
Les soleil sourcillait à peine
Sous de petits buissons d’epines
Le vent paraissait dissiper
le sillage d’ombres des arbres
Ne glissaient-ils pas sur les prés
Entre les étincelles d’eau
comme des mâtures lointaines
J’avais oublié que les champs
les pierres les ombres mouillées
ôteraient à mon amertume
La douceur du monde est lointaine
JEAN-PIERRE COLOMBI
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