venerdì 2 aprile 2010

Il fango è nell’aria di pioggia
come tra l’erba del fiume.
Nella penombra le finestre velano
le luci trepidanti d’umidità.
Anche i camini delle fabbriche
ne sono impregnati e sporchi.
L’unico brivido puro
è la freschezza del vento
dalle bagnate lontananze.

CESARE PAVESE

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