Avanziamo nella luce, verso chi, verso cosa
non lo sappiamo. Ovunque c’inonda
la quiete dei giardini maturi dell’estate.
Ieri sera dicevi “sarebbe bello morire”
e come ce ne andiamo attraverso i campi in fiore
ti fai fiore anche tu, calice in boccio.
Ora vivi in me ed io in te
e quando la notte spande i suoi fiotti plumbei
dimentichi di tutto noi c’involiamo senz’ali
e senza vele nello spazio verso la stessa stella.
LAJOS KASSAK, TR. ROBERTO RUSPANTI
lunedì 12 aprile 2010
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