La terra, il tempo, il pauroso marciume
che mi accompagnano dal giorno in cui nacqui
(perché son figlio di una patria triste
e bella come un sogno a pietra e sole; d’un tempo
amaro come la posa
della storia);
la terra, il tempo che mi si aggrappano ai piedi
fino a strapparmi l’ultima speranza,
non potranno, non non potranno mai vincermi,
perché la mano mi si stacca e si afferra
a un’altra mano d’uomo e a un’altra ancora
che m’incatenano, o gran madre, a te!
BLAS DE OTERO, TR. ELENA CLEMENTELLI
giovedì 15 aprile 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento