venerdì 2 gennaio 2009

Questo ponente è un luogo di nostalgia:
ricordi evanescenti
ripresi con insistenza,
lucidità effimera e spossata,
e compressione di tempo e luce

Questo ponente è mar che dorme,
fuga acquietata,
la bianca pioggia,
ripostiglio d’ombre.

Questo ponente è tessuto di pianto asciutto,
di tenero guardare,
d’immagini e parole che veneri.

Questo ponente è fragile,
timoroso,
dato a tutto e gioia senza diffidenza,
il vivere intuito dietro gli occhi.

E’ un ponente che ti rapirà il nome.

Questo ponente di rame,
acido e brillante,
una vela di fuoco sopra l’aria,
una pelle di metallo squarciata
che naviga col vento
e dal vento s’allontana
occultandosi all’ombra.

Questo ponente sa di solitudine,
d’un corpo indebolito,
di snervati sensi,
di mente che riduce il ritmo.

Rinchiudi gli occhi,
respira il silenzio
ed il colore del ponente

Apri le labbra
al batter dell’onda.

Le dita recano
Il fresco di rugiada.
CARLES DUARTE, TR. GIUSEPPE E. SANSONE

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