sabato 9 agosto 2008

I ricordi cominciano nella sera
Sotto il fiato del vento a levare il volto
E ascoltare la voce del fiume. L’acqua
è la stessa, nel buio, degli anni morti.

Nel silenzio del buio sale uno sciacquo
Dove passano voci e risa remote;
s’accompagna al brusío un colore vano
che è di sole di rive e di sguardi chiari.
Un’estate di voci. Ogni viso contiene
come un frutto maturo un sapore andato.

Ogni occhiata che torna conserva un gusto
Di erba e cose impregnate di sole a sera.
sulla spiaggia. Conservo un fiato di mare.
Come un mare notturno è quest’ombra vaga.
Di ansie e brividi antichi che il cielo sfiora.
e ogni sera ritorna. Le voci morte
assomigliano al frangersi di quel mare.
CESARE PAVESE

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