Dai campi s’incamminano alle case
dei contadini, gravi, taciturni.
Il fiume ed io siamo distesi accanto.
Rotola il fiume silenziosa quiete,
si fan rugiada in me gli affanni e i pesi:
uomo, bambino, ungherese, fratello,
no - solo un uomo stanco, che riposa.
La sera distribuisce la sua pace:
sono una fetta del suo pane caldo;
riposa il cielo, alte sorgon le stelle
sul Maros calmo e sopra la mia fronte.
ATTILA JÓZSEF, TR. UMBERTO ALBINI
giovedì 26 febbraio 2009
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