giovedì 26 febbraio 2009

UOMO STANCO

Dai campi s’incamminano alle case
dei contadini, gravi, taciturni.
Il fiume ed io siamo distesi accanto.

Rotola il fiume silenziosa quiete,
si fan rugiada in me gli affanni e i pesi:
uomo, bambino, ungherese, fratello,
no - solo un uomo stanco, che riposa.

La sera distribuisce la sua pace:
sono una fetta del suo pane caldo;
riposa il cielo, alte sorgon le stelle
sul Maros calmo e sopra la mia fronte.

ATTILA JÓZSEF, TR. UMBERTO ALBINI

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