Terra, fatta di ei
fermi in eterno in rocce antiche e piante,
vaga parola, senso
ai nostri sensi in una vorma parlante,
rugiada immaginosa
scesa dal cielo su una foglia, arcano
specchio di giovinezza,
vento marino, sospiro lontano
d'una voce perduta,
a questa solitaria vita muta
ridate la carezza
del mondo, la presenza della sposa,
concedete all'errante
d'angoscia, ch'alla fonte si ricrei,
mutate il vuoto immenso
in voce, in forma, in senso, in specchio, in dei.
CARLO LEVI
giovedì 30 aprile 2009
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