mercoledì 13 maggio 2009

ELEGIA

Degli anni folli la spenta allegrezza
Mi pesa come torpore dopo l'ebbrezza.
Ma come un vino - quanto più invecchia ha più forza
Nell'anima il rimpianto dell'età trascorsa.
E' triste il mio sentiero. Predice fatica e dolore
Il mio futuro, mare in furore.

Ma io non voglio, o amici, morire;
Vivere io voglio, per prensare e soffrire;
E so che per me altri piaceri verranno
Insieme a sofferenze, angosce e ffanno:
Ancora a volte mi ubriacherò di armonia,
Mi scioglierò in lacrime per una fantasia,
E forse - al mio tramonto sconsolato
Brillerà un amore col sorriso del commiato.

ALEKSANDR SERGEEVIC PUSKIN, TR. GIOVANNI GIUDICI

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