lunedì 31 agosto 2009

Porta i sandali e il bordone, andiamo sui campi sereni.
Siamo i contemporanei di razze estinte,
Veniamo da torri ferite, da profanate ostie.
Fino al momento di scendere agli invisibili fiumi
Giova danzare fra gli uomini, nutrirsi di pane e di miele.
In un luogo di musica i mortali ci attendono:
Numerosi uccelli, lune vaganti hanno nostalgia di noi.

Ci mandano squadriglie di miti per proteggerci.
Ospitiamo compagni imprevedibili:
La Maschera di Ferro, Nosferatu,
Magari l'Orfana del Castello Nero.
Le fonti attendono un nostro segnale per mettersi a sussurrare,
E i germi della peste si ritraggono alla nostra benedizione.
Pace ai corpi affamatid'amore, agli organi genitali in delirio:

Attaccate di nuovo la gabbia degli angeli al cielo
E al posto dei fucili tornino i gigli della valle.

MURILIO MENDES, TR. RUGGERO JACOBBI.

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