Quando si scrive,
le porte non si chiudono,
una domanda s'incolla all'altra,
un timore
si rovescia dal successivo.
Così penetra l'armonia
come ghiaccio che cresce oltre l'acciaio,
e si avverte il caldo stillare
tutt'intorno.
Poi dolgono gli occhi,
poi si frantumano le cose più care,
poi la bontà stringe alla gola,
poi si scrive nel vuoto
o si dice:
"solo fino a un margine di un cuore"
E lo si dice a te,
e davanti solo una mano
per nascondersi.
ALFRED KOLLERITSCH, TR. RICCARDO NOVELLO
lunedì 7 settembre 2009
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