domenica 3 ottobre 2010

Mando il mio cuore, quest’antica arca dell’alleanza
e vi auguro un giorno buono e battagliero.
Voi, del mio sangue, folle scroscianti,
invano mi ripudiate; malgrado ogni cosa,
son vostro.

Il nostro legame fu voluto dalla Sorte;
merito non è, né virtù né colpa;
non è necessità né furbizia:
Gente ilota, poeta ilota,
ci siamo già visti, voi ed io.

Dormono in noi forze immense
per destarsi allsa vita.
In noi si nasconde un popolo bello,
come il cervo nel folto del bosco;
e i mastini sono all’erta.

Se voi non mi volete come fratello,
si faranno più aspre le rughe
sulla mia cupa fronte e nell’anima mia.
Ma sempre ancora, io sto giovane
dinanzi ai miei Giuda irosi.

Non volli mai l’alone del martire,
ma solo quanto disponeva la Sorte:
Dare tranquillamente me stesso,
questo nulla non chiesto, deriso,
l’anima mia ribelle.

Son vostro: Ormai non importa
Se voi mi volete o no:
Uno è il nostro sole sul cielo lucente.
Ahi, ch>è talvolta la nube della malvagità
mi nasconde il sole.

ENDRE ADY, TR. UMBERTO ALBINI

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