giovedì 7 ottobre 2010

A MIA MOGLIE

Come all’aria mi son abituato a te,
dovunque io volga lo sguardo, tu sei là,
in fondo al mio armadio, nei cassetti,
nel mio cervello, ma di te non m’avvedo.
Eppure l’altrasera, quando entrata nella stanza
m’hai detto qualcosa dopo molti anni
mi sono all’improvviso reso conto della tua presenza,
e senza badare alle tue parole t’ho guardato stupito.
Allora ho socchiuso gli occhi ripetendo silenzioso
Dentro me: “Come all’aria mi son abituato a leu
è lei che dona a me il respiro”.

DESZŐ KOSZTOLÁNYI, TR. ROBERTO RUSPANTII

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