sabato 2 febbraio 2008

IL BELLO CHE MUTA

Se guardi un campo d'autunno trovi ovunquue
l'erba stella che galleggia come tante ninfee
sull'acqua si allontana
in un modo dal passante che muta l'erba secca
in un lago, come l'ombra più tenue di te mi fende
la mente e la apre Lucerne blu di fiaba.

Il bello muta come muta una foresta
se il camaleonte le attaglia la sua pelle;
come una mantide, disposta
su una foglia verde, diventa la foglia,
fa la foglia di fronda, e dimostra che il verde
è profondo più di quanto nessuno sa.

Tieni la rosa tra le mani in un modo che dice
sempre che non sono solo tue; il bello muta
in modi così arrendevoli
col volere di separare le coose dall'io
delle cose per un secondo incontro, per restituire
un istante, allo stupore, tutto quello che tocca.

RICHARD WILBUR, TR. PAOLO LORETO

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